. Dialogo dell'imprese militari et amorose di monsignor Giovio, vescouo di Nocera : con vn ragionamento di messer Lodouico Domenichi nel medesimo soggetto ; con la tavola . nell eHrema Ifola dHolandayalletà noBrafu sì ricco di dottrina et hehhe sìfecodo ingegno, cheauanzoogn altro letterato, come flyèdeper lmfnitefue opere-per la quale autorità di dottrina porto per imprefa )m termine di lignificato alquanto altiero; dolendo inferire ^ che non ce*deua à nejfun altro finitore, come anche ti Dio termine nonVolfi cedere à (jioue in Capito Ho, come firiue %jarrone y O*ilfiuo motto fu queHo\ vel io
. Dialogo dell'imprese militari et amorose di monsignor Giovio, vescouo di Nocera : con vn ragionamento di messer Lodouico Domenichi nel medesimo soggetto ; con la tavola . nell eHrema Ifola dHolandayalletà noBrafu sì ricco di dottrina et hehhe sìfecodo ingegno, cheauanzoogn altro letterato, come flyèdeper lmfnitefue opere-per la quale autorità di dottrina porto per imprefa )m termine di lignificato alquanto altiero; dolendo inferire ^ che non ce*deua à nejfun altro finitore, come anche ti Dio termine nonVolfi cedere à (jioue in Capito Ho, come firiue %jarrone y O*ilfiuo motto fu queHo\ vel iovi cedere ne-sciT; Fìi Erafmo amici fimo di Thómafio Moro Inglefe,huomo di pari celebrità dingegno,alqual domandando Erafino^ 1^6 DIALOGO DELLIMPRESE audlfentenzd ^U pareua,che Jìejje hene dametterfofrd la ferradellofludtoo fcrtttoio fuo ; argutamente rijfofe ^che^i farehhefrovriamenre conuenuta hmagine d^pelle^tl anale dmngejfe*E m-ar ampliando fi di ciò EraJmo,replto d Ad oro ; perche n)) ?poiché ejfo ^f elle diJJe,ìiVLLK DiEs sine linea;limai precetto e da voi molto hene oJJeruato,poi chefcriuendofa-tejluvire il mondo delleyofire tnnumerahtb Torto anchora ildottifimo M^ Andrea fidato, noueìla-mentepajjato a miglior vita il Caduceo di Mercurio col cornodella douitia della [apra ^malthea-^ Volendo conla copia delle dottrine e con la facuita delle huone lettere, dellecjuali fi figura padronMercuriOi haueuaaccjuiHato degno pre-mio aUefiuefiatiche-^ ma in Vero queHa hellaimprefahaueua hi-fognodvn animalefi-i^^rue, ^ ^ DI MONS. GIOVIO. 157
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