. Dialogo dell'imprese militari et amorose di monsignor Giovio, vescouo di Nocera : con vn ragionamento di messer Lodouico Domenichi nel medesimo soggetto ; con la tavola . i Capitani. G i o. 2)a quefio mi \>engo ricordando d^>na bel-li fima gentildonna amata da Odetto di Fois, chiamato Mons,di Lotrehc, laqualegli diceua motteggiddo^chegli era hen notilee )^alete,ma chera troppofiuperho^^com era forfè yero. ^Perche ef i -^ / ^- /^ t02 DIALOGO DELL IMPRESEJenio egli corte^uto orni manina da nohili^imi e ricchifimiSi^nonfeudararij dello fiato,non leuanJo la berretta a pena de-gnana dtguard


. Dialogo dell'imprese militari et amorose di monsignor Giovio, vescouo di Nocera : con vn ragionamento di messer Lodouico Domenichi nel medesimo soggetto ; con la tavola . i Capitani. G i o. 2)a quefio mi \>engo ricordando d^>na bel-li fima gentildonna amata da Odetto di Fois, chiamato Mons,di Lotrehc, laqualegli diceua motteggiddo^chegli era hen notilee )^alete,ma chera troppofiuperho^^com era forfè yero. ^Perche ef i -^ / ^- /^ t02 DIALOGO DELL IMPRESEJenio egli corte^uto orni manina da nohili^imi e ricchifimiSi^nonfeudararij dello fiato,non leuanJo la berretta a pena de-gnana dtguardargli in ^fifoni cioè faceua fcadahzare c^ ammu-tinare tuttala nobiltà di ^danoiaaual cofafù cagione, che pi-gliajpe partito di portare \>n imprefaalpropofito in cambio dellayacca rojja co fonaglij, come antica infegna della cafa di pois. Ilche j^u V» largo camino dy>na fornace, che ardeua con )^ngranfuoco dentro,e per le bocche i^fciud fuor a molta nebbia di fumo ^ lì- i \ > con yn motto, che diceua ;DOve gran fvoco, eGRAN FVMO. Z^olendo inferire e rijj?ondere alla dama,che douègran nobiltà e gran yalor danimoyauiui anchora nafce^anfumo Ond e neceffarioycheigrandifguardino di far co falche foffa ; ee DI MONS. GIOVIO. 103 ejjer tdjpitd dalle hrigdte, come fu auella del Signor T^)eodoroTrmulcio^ilquale hanendolumamenre ?niliratoco F^dnce/icon gli dragone/i nel B^egno di Mapolh era filmato pruderneriferuato iapitano^piu per parlar poco ne ccnjiglij, che per com-hdtter molto nelle fattionì-^ il quale portando per impreja cinquejhigto e di granofen^a più yC ^enza motto alcuno 3ejTendo tenuto Po-co Iterale perfo le fu e genti darme nelìihoj^it al cor teliate neltrattamento dellepaghe,)?enne talmente infa>ìidtoa Signori Vini-tiantide quali egli era (generaleschepenfarono di dolerlo cambia-re al Signor ^sZare Antonio Colonna 5 e diede ancho materiadeffere burleuolmente calunniato da .^. Andrea Cjritti prone^ditore del Campo Jopo il fatto darme dell


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