. Illvstratione de gli epitaffi et medaglie antiche . entro condurre & collo- Medone. care DE Gì EPITAFFI ANTICHI. IO $ care nel fùo reale palagio di Medonerdoue non fàppiendoche altro dirmi, ne come fàlutare & fare honore a cofì no-bile luogo , mi lafciai {blamente vfcire di bocca quefte treparole svi ve roma resvrgens. Et cofì veden-domi di la poco lontano alla ltrada che conduce à Anet(Palagio fùpcrbifsimo della Signora Duchefla di Valenti- Palagio dA-nois)mi transferi fui luogo,do uè per dirne la verita,poi che netio hebbi il tutto ben confìderato, mi rifoluei che la cafàdoro di Nerone non


. Illvstratione de gli epitaffi et medaglie antiche . entro condurre & collo- Medone. care DE Gì EPITAFFI ANTICHI. IO $ care nel fùo reale palagio di Medonerdoue non fàppiendoche altro dirmi, ne come fàlutare & fare honore a cofì no-bile luogo , mi lafciai {blamente vfcire di bocca quefte treparole svi ve roma resvrgens. Et cofì veden-domi di la poco lontano alla ltrada che conduce à Anet(Palagio fùpcrbifsimo della Signora Duchefla di Valenti- Palagio dA-nois)mi transferi fui luogo,do uè per dirne la verita,poi che netio hebbi il tutto ben confìderato, mi rifoluei che la cafàdoro di Nerone non doueua, ne poteua effere (tata ne piùbelline più ricca. Per laquale cofi palleggiando,maccorriche vna bellifsima fontana lòia non parlaua ,come tuttelaltre cofe faceuono ,& che nelle lunghifsime loggie delgran giardino,chiamate Portichi da i Romani, erano mol- Portìchi deti luoghi voti,perilche mi mefsi à fare la fontana parlare oc Romani«imaginare nelle loggie le vltime fottofcritte inuentioni. Fontana dAnet che parla;. Meta mor-soli dvnafonte dAnet. i/ìnetn Ninfa era io leggiadra O9 bellaTiudi quantefeguianValma Diana: Fecemt X04 ILLVSTR. ÀTIONE Pecemi nuouo amor da leìrubella Ter fluitar co fa mortole £p* ì> in quella parte èn quella La T>eamigiunfe3quipoco infinte, qnde la fama bor l>ola, Cbei bifognafguir Diana fila. Il fùbietto di quefta fbntana,mi fece ricordare di quella,nella quale lo sfortunato Ateoneritrouò Diana, &: (libitomi venne voglia dabbreuiare in vna ftanza tal fauola reci-tata da Ouidio : perche à modo dEpigramma fcrifsi àquello modo: Metamorfbfì dAteone. Figura dA-teoue; htèPi - ^\r7Mr- ^W^wf ^ IfyR/ffiii ^\ I^A^ ^>fM> mHiTOaraT/S? JSJI ^s^Stilis^ >§3U[ II! IMjsSftS^ IC :ffc?S^l^Jw JIraBHS ^2#^-r^sStaiiii^> » M\jk?f jjuliìi%fe?r^ ÈÀJp^&Cto- 2^F^ì^^W)^^^^^^^P WjK^J^aSs l^il_^i^#. -^Rc^y^^^^1 ùttéwMfm ?É&mWb i^W^L vlF^WTfrfìM^ ìSmM PggJTiylfP i^^»JL^fe^


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