. Dialogo dell'imprese militari et amorose di Monsignor Giouio, vescouo di Nocera : et del S. Gabriel Symeoni fiorentino : con vn ragionamento di M. Lodouico Domenichi, nel medesimo soggetto : con la tauola . <^L MOLTO VIR- TFOSO ET Domenìchh ^u*glielmo !R,ouiglioSalute. Vantunquc io no da-miti punto »co honoratifsimo,:ht*ì veder fuori ijucftliorail Dialogodelli mprcfe di Mon-iTgnor Giouio vi por-ga rna fubirana ma-rauiglia , tutta voltatengo per certo, che i/itefala cagione, ceffc-rete di marauigliarui. Percioche trouadomio,quando la cortciia vcftra mi fece app
. Dialogo dell'imprese militari et amorose di Monsignor Giouio, vescouo di Nocera : et del S. Gabriel Symeoni fiorentino : con vn ragionamento di M. Lodouico Domenichi, nel medesimo soggetto : con la tauola . <^L MOLTO VIR- TFOSO ET Domenìchh ^u*glielmo !R,ouiglioSalute. Vantunquc io no da-miti punto »co honoratifsimo,:ht*ì veder fuori ijucftliorail Dialogodelli mprcfe di Mon-iTgnor Giouio vi por-ga rna fubirana ma-rauiglia , tutta voltatengo per certo, che i/itefala cagione, ceffc-rete di marauigliarui. Percioche trouadomio,quando la cortciia vcftra mi fece apprefenrarcil Simon Mazzei^fulprincipio dellintaglio della Caftraaietationee ReligiondeRomanijOueteneua tutii mieiimagliacori e pittori occupati, per non potcrui A i. 4 jittenJer così in pronto , difsi loro, chio e perTàfFetuon, che porro allAurore, le cui hiftorichsu- uà digià fatte tradurre & (lampare in no-ftra tauelia Franccfe , & anco per fodisfare àvoi, che con tanta amoreuokzza à ciò mjnuitauate : douc vi piacefic hauer patienza infi-no à tanto, che rjncominciato lauoro fi man-daffc à fine, l*iiaurci con tutti quegh honori& ornamenti, che da me fi pocclTer maggio-ri , voicDticti mandato fuora. La onde ftando-mi in quefto propofito, à pena i miei scrandella prima occupatjon Uberati ^che mi ven-ne in mano il libro fl:ampato in Roma; ilquale pofcia che io hcbbi rifcontraco colvoftro,e trouatolo mal conforme e peggio corretto,mi crebbe tanto più il defidcrio di fodisfarui,quanto fi vedqua aperto fi fatta imprcfsionecfler feguita contro la vofl^a volontà. E cotifeci con ogni calde;£za metter mano allopra:Jaquale per c^gion delle figure , che vifi ri-chicggon conuenienti à sì nobil foggctti,non$è potuta atToluere infiuo
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