Trattato delle malattie mentali . sua na-scita, i rapporti sto-rici chebbe la To-scana coi Bonaparte,e sopratutto la strut-tura paranoica dellasua mente, lo indus-sero a credersi ilduca di Reichstadt,re di Roma e figliodi Napoleone I. Eranato, salvo errore,nello stesso anno,forse nello stessogiorno; aveva lafronte alta e il nasoaquilino ; e dicevache Francesco IdAustria, suo padre,per preservarlo daogni pericolo, lavevaaffidato a Ferdinando III di Toscana, dalle cui mani era passato a quelledel frate, suo presunto padre. Intanto il figlio del frate veniva sostituito alui nella reggia di Parigi
Trattato delle malattie mentali . sua na-scita, i rapporti sto-rici chebbe la To-scana coi Bonaparte,e sopratutto la strut-tura paranoica dellasua mente, lo indus-sero a credersi ilduca di Reichstadt,re di Roma e figliodi Napoleone I. Eranato, salvo errore,nello stesso anno,forse nello stessogiorno; aveva lafronte alta e il nasoaquilino ; e dicevache Francesco IdAustria, suo padre,per preservarlo daogni pericolo, lavevaaffidato a Ferdinando III di Toscana, dalle cui mani era passato a quelledel frate, suo presunto padre. Intanto il figlio del frate veniva sostituito alui nella reggia di Parigi e più tardi a Vienna, vivendo e morendo sottole spoglie mentite di Napoleone II. Con questa persuasione nel capo, C. F. viaggiò per il mondo, chieseudienze, compilò suppliche, relazioni e proteste, e tanto fece da venirmesso nel manicomio. Ciò avveniva il 26 ottobre 1856, quando C. 45 anni e, mortagli la padrona o madre che fosse, aveva da moltotempo guadagnato una posizione indipendente grazie alla pensione lascia-. Fig. 134. — Autoritratto di un paranoico con delirio basso, a destra, si vede il simbolo dellorigine imperiale; inmezzo (ed a sinistra) quello della reclusione al manicomio; inalto (e di nuovo a destra) quello della apoteosi futura. Questomalato visse lunghi anni a Firenze in serena tranquillità, sfio-rando il manicomio per un breve periodo di tempo; fu semprelucido, dignitoso, coerente nel suo delirio ; scrisse versi e ricordiautobiografici. LA PARANOIA 687 tagli per testamento dalla munificente signora. Al manicomio si mostròconvinto della sua origine imperiale, coerente nel racconto, inappuntabilenel contegno ; tanto inappuntabile, che fu licenziato e non vi rientrò maipiù. Ma non rinunciò mai al suo delirio. Rientrato nel mondo, non cessòun momento di rivendicare i propri diritti ; scrisse al Senato francese, aLuigi Bonaparte e a tutti quei personaggi politici che gli parevano ingrado di spiegare uninfluenza decisiva sui dest
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