. Dialogo dell'imprese militari et amorose di monsignor Giovio, vescouo di Nocera : con vn ragionamento di messer Lodouico Domenichi nel medesimo soggetto ; con la tavola . co meglio,chejf ediate quel-le deli armi, per finir poi il ragionamento in dolcezza damore,GI o. Souuiemmene vna klla,cheporto già ilS.( Ba^glione,chefùperfona diconfgUo e Valor militare Ji bella prefen-z^ye di molto cortefe eloquenza fecondo k lingua, Perugina -, ma 81 DIALOGO DELLIMPRESE foPra tutto metto aHmc^ efjendo riufcitocome Tiranno di Terté-gid e Cjouernatore dell eferctro 1Jinitiano:henchepoco gli ))alej


. Dialogo dell'imprese militari et amorose di monsignor Giovio, vescouo di Nocera : con vn ragionamento di messer Lodouico Domenichi nel medesimo soggetto ; con la tavola . co meglio,chejf ediate quel-le deli armi, per finir poi il ragionamento in dolcezza damore,GI o. Souuiemmene vna klla,cheporto già ilS.( Ba^glione,chefùperfona diconfgUo e Valor militare Ji bella prefen-z^ye di molto cortefe eloquenza fecondo k lingua, Perugina -, ma 81 DIALOGO DELLIMPRESE foPra tutto metto aHmc^ efjendo riufcitocome Tiranno di Terté-gid e Cjouernatore dell eferctro 1Jinitiano:henchepoco gli ))alejjeiejpre auueduto e heneaffettato nelfeggio della fua patria ; per-che Tapa Leone janchor che dt natura dainfinite quereleX^* tnjfetie da mede fimi capi della cafa ^aglio-na,adefcandclo ad andare a Roma, gli taglio la così ^)cnnehufae vanij^ima lafua imprepidamaleera >;?(grifone d^argm-tomcar/iporoJp>,ecolmotto:wì^Gy i^v s et rostro A T QJJ E ALIS ARMATVS IN II OSTE M. Onde ar>- vietamente diffe il S.(jentil Bastone^.Jiio emulo quefì yccellaccÌ9nonhahauutolalijcome laltre yolte, per fuggire la trappola^che glierafiata tefa^. l^cordomi d altra^chio feda (^irolamo battei Romano,Cafitan dicaualli della guardia difapa CUmcte,chefù huomo DI MONS. GIOVIO. 83 dinfoluto &* alto fenderò ^ e danimo deltherato) hduendo con granpatienzayperfeueranza ,e difìmuUttone ajj^ettato il tempo perammaz^ye {comefecejCjterommo nipote del C^^dmal della. ^Jaìle^dd effetto di \>endicar la mone di Palticcio jho jrateRoyche dal detto Cierommofh crudelmete ammazs^to per cagione dvn litigio dun^ìuè egli {per tornare allimprefa) pregato ehio gliene trouaf^ì Vna, fignifcantc ci/ vn Valorojò cuore ha forza dijmalnre ogni grane ingiuria col tempo, ^f olendola e^li porre fullahandi€ra:gli figurai yno Struzzo •) che inghiottiua vn chiododiferr/>,colmotto;sVlRiTv s D V R I S S i m A e o- Qjv I T. fu sì lodata quellafua norahil vendetta


Size: 1776px × 1406px
Photo credit: © Reading Room 2020 / Alamy / Afripics
License: Licensed
Model Released: No

Keywords: ., bookdecade1550, bookidimpresemi, booksubjectemblems, bookyear1559