. Le imagini dei degli antichi . ine porte, e à poco a pocoTutti ifecreti appaion di quel loco. Quluì i {ecoli fono di diuerfi tMetatti fatti in variati affretti, E pare ciafebedun di lor tener fi T^el feggio fuo con fuoi compagni eletti l Queslo è di ferro, onde fouente ferfì 1 mortali fra lor danni , e difetti \ tri rame quello, al cui gouerno è slato il mondo tutto vn poco men turbato* Vno ve riè dargento , che rìff>knde In bel feggio eleuato dognintorno $Ma di rada tra noi mortai difeende»A far di sì bel lume il mondo adorno»Quello , che più de gli altri in alto afeendeE doro, e doro fo
. Le imagini dei degli antichi . ine porte, e à poco a pocoTutti ifecreti appaion di quel loco. Quluì i {ecoli fono di diuerfi tMetatti fatti in variati affretti, E pare ciafebedun di lor tener fi T^el feggio fuo con fuoi compagni eletti l Queslo è di ferro, onde fouente ferfì 1 mortali fra lor danni , e difetti \ tri rame quello, al cui gouerno è slato il mondo tutto vn poco men turbato* Vno ve riè dargento , che rìff>knde In bel feggio eleuato dognintorno $Ma di rada tra noi mortai difeende»A far di sì bel lume il mondo adorno»Quello , che più de gli altri in alto afeendeE doro, e doro fon quei, chegli ha intorno])Tutti pieni di fede , e di prudenza ,Di bontà , di giuslitia , di demen^Ls, E fon gli anni beati , thà mortalisAfporteran felmtade immenfa ,lAWbor , Chaura pietà de noslri maliFebo, che qucsli a modo fuo difpenfa >Et farai che dal del piegando fraliLa bella K^dslvea di huouo amor accenftDi riueder il mondo à slar fra miVerrà fen^a più mai partirne poi, l& De gli Antichi • m *$. Unm dellEternità con Vìmagme del tempo a del fato,di Febo, della natura,^ delli quattro fecoli,cbe fignifìca-9ft no da Dio venir il tutto,& da quello il tutto effer eompre- fo,&la reuolutione delle cofe Immane^ . S »|sr\ p^v j »w *M few fejfB fef§ ÉTpóftnonedellantro dell*Eternità * 34 Imagini de i Dei La deferittione , & il difegno di quefto antro, q fpeJoneà^che la vogliamo dire, ci rrtoftra , come lefpone il Boccaccio?ciré la Eternità va fopra à tutti i tempi, 8c perciò ella è di fun-ge, & incognita non folamente à mortali* ma quali ancora àDeicelefti, cioè a quelle beate anirneche fono sane i Cieli -Et dal gran feno manda a la fpelonca i tempi, &c quefti richiama puranco al medefimo^perche in hi hanno hauuto già priaeipio, Se riuolgetidofì in fé flesfì paiono vfeire da quella ^ri-tornare anco alla medefima . Etfas/I quefto tacitamente, perche rionceneaunedendonoipanrail tempo» comedinafeoftorAlla porta , oue ita fa Natura , vanno
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