. Il Palazzo ducale di Urbino e la Galleria nazionale delle Marche . luiidic e purtd nella ^aia «icgli Angeli. Tav. Fondo turchino a scomparti dorati. In basso un car-tello sul quale si legge : PULCHRA ES ET DECORA FILIAHIERLEM. Figurazione consueta è questa nellarte marchigiana: viinsistette sopratutto Francescuccio di Cecco Ghissi. Lac-costamento alla Madonna dipinta da Maestro Antonio(stessa sala) non sembra confortato da affinità assegnata più verosimilmente a Lorenzo e Jacopoda Sanse verino (Giorgio Bernardini: l^assegna dArte,1915, ). Stendardo su tela; m.
. Il Palazzo ducale di Urbino e la Galleria nazionale delle Marche . luiidic e purtd nella ^aia «icgli Angeli. Tav. Fondo turchino a scomparti dorati. In basso un car-tello sul quale si legge : PULCHRA ES ET DECORA FILIAHIERLEM. Figurazione consueta è questa nellarte marchigiana: viinsistette sopratutto Francescuccio di Cecco Ghissi. Lac-costamento alla Madonna dipinta da Maestro Antonio(stessa sala) non sembra confortato da affinità assegnata più verosimilmente a Lorenzo e Jacopoda Sanse verino (Giorgio Bernardini: l^assegna dArte,1915, ). Stendardo su tela; m. Deposito del Ca-pitolo Metropolitano. PIETRO DA RIMINI. — La sua attività non è determinata da alcunadata. Tuttavia si può con fondamento asserire chelsa dovette esplicarsinella prima metà del Trecento. Si hanno parecchie opere di sua mano:un Crocifisso firmato ad Urbania; un S. Francesco che riceve le stim-mate nel Museo di Minneapolis (Slati Uniti) ; una Deposlziorìc dallaCroce nel Palazzo Gentili a Viterbo ; parecchi affreschi evocanti la Vitadella Vergine in S. Maria in Porto fuori a Ravenna. P
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