La casa fiorentina e i suoi arredi nei secoli XIV e XV . cumenti 1 Fra quelli che danno maggior luce sul presente argomento citerò larisurrezione di Tabita, affresco di Masolino (cappella Brancacci) (fig. 10); lasepoltura dei S. Cosma e Damiano, tavoletta del Beato Angelico (Accade-mia) (fig. 43) ; le nozze Adimari-Ricasoli, tavola dignoto (Accademia) (figg. 3,4); le miniature del Virgilio Riccardiano (figg. 7, 42); il Giuoco del Civettino,tondo dignoto (Uffizi) (fig. 30); papa Onorio che approva la regola di S. Fran- 38 CAPITOLO Le case comuni furono dapprima di legname ; poi preval
La casa fiorentina e i suoi arredi nei secoli XIV e XV . cumenti 1 Fra quelli che danno maggior luce sul presente argomento citerò larisurrezione di Tabita, affresco di Masolino (cappella Brancacci) (fig. 10); lasepoltura dei S. Cosma e Damiano, tavoletta del Beato Angelico (Accade-mia) (fig. 43) ; le nozze Adimari-Ricasoli, tavola dignoto (Accademia) (figg. 3,4); le miniature del Virgilio Riccardiano (figg. 7, 42); il Giuoco del Civettino,tondo dignoto (Uffizi) (fig. 30); papa Onorio che approva la regola di S. Fran- 38 CAPITOLO Le case comuni furono dapprima di legname ; poi prevalseluso del laterizio esteso a tutta la fabbrica oppure ai solipiani superiori, mentre il pian terreno veniva rivestito dipietre conce. Un tempo si lasciava il muro di mattoni a vista,o si copriva dintonaco, indifferentemente: più tardi si pre-feri sempre di intonacarlo. Quanto alla struttura architettonica delle facciate, si puòdire chessa riproduceva a un di presso quella delle fronti deipalazzi contemporanei, senza averne naturalmente né la gran-. Fig. 28. — Palazzo Ridolfi. Parte superiore della facciata ornata di graffiti. Fot. Giani. diosità, né le pretensioni artistiche. A pian terreno, almeno nellevie dove fervevano i commerci, si notavano anzitutto le aper-ture ad arco scemo delle botteghe protette da lunghe piani superiori si protendevano a formare lo sporto, più fre-quentemente nelle case comuni che nei palazzi ; e non di radoerano distinti lun dallaltro da semplicissime cornici su cui,come sopra davanzali, si aprivano le finestre. Il tipo di que- cesco, e S. Francesco che risuscita un bambino di casa Spini (fig. 96), affre-schi del Ghirlandaio nella cappella Sassetti; il supplizio del Savonarola, di-pinto antico di cui si hanno varie copie (fig. 6). LA STRUTTURA E LASPETTO ESTERNO 39 ste e delle porte era quello in uso nelle maggiori costruzionidel tempo, ma più semplice : si avevano dunque anche qui portee finestre architravate, ad arco tondo e a
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