. Dialogo dell'imprese militari et amorose . 1 quella,eh e porto US. Bartolomeo dAiutano valoroso e vigilante, benché poco felice Capitano. Egli fu grandifenfore della fattiene Orfina, difefe valorofamenteBracciano contra la forza di Papa Aleffandro : epreftViterbo,rouinando la parte Gattefca infauore de3Ma-ganze fi , dicendo, che que Ili eranoilpefiifero velenodi quel la Città. Et effendo fiato morto il capo loroGiouan Gatto,fece fare per imprefa nellofiedardojuo,tanimale chiamato ivnicorno, la proprietà delqualcè contraria ad ogni veleno, figurando vna fontana,circondata dAjpidi


. Dialogo dell'imprese militari et amorose . 1 quella,eh e porto US. Bartolomeo dAiutano valoroso e vigilante, benché poco felice Capitano. Egli fu grandifenfore della fattiene Orfina, difefe valorofamenteBracciano contra la forza di Papa Aleffandro : epreftViterbo,rouinando la parte Gattefca infauore de3Ma-ganze fi , dicendo, che que Ili eranoilpefiifero velenodi quel la Città. Et effendo fiato morto il capo loroGiouan Gatto,fece fare per imprefa nellofiedardojuo,tanimale chiamato ivnicorno, la proprietà delqualcè contraria ad ogni veleno, figurando vna fontana,circondata dAjpidi, Botte,cjr altri ferpenti, che vifuffer venuti à bere, e Ivnicorno prima che vi beejjè,vi cacciajfe dentro il corno per purgarla dal veleno,mefcolandola ycome difua naturalo1 haueua vnmotto al colloi venena peli dettoftendar-do fiperdi nella giorno ata di Vicenza,hauendolo di-fé fi vn pezzo dalla furia de nimici Marc An-tonio da Monte,Verone fi ; che lo tenneabbracciato, ni mai lo lafiio,fin che non caddemorto. Al 7* LE IMPRESE. Al medefimofignor Limano fu trottata vna argutaimprefa dal Cotta Verone fé fuo poeta, dopo la dettarotta di Vicenzajella quale diceuano, chefupotifii-ma cagione il proueditore M. Andrea Loredano\ilquale nel punto chefiritirauano % nimiciCefariani,corfe armato in corazzina di velluto cremifino alpadiglion del Generale. E trouadolo con molti capitania vna tauola,che confultauano di quanto shauejfè afare, cominciò a rinfacciargli la viltà, e la tardanzaloro-, perche efii diceuano,ctianimici,che fuggono ,fìdeurebbonfareiponti doro : & egli pure isiaua, cheno fé gli lafciaffero fcappardalle mani,attefo che eranrotti. Per le cui braue efuriofe parole fi prefe partitomoltofinijìro difeguitarli e fare il fatto d arme,dicen do DI <JM. GlOVio: ?7 do il Generale ; Io non vogliose cojlui mi faccia ta-gliar la tefta con le ballotte in Pregai, come interueneal Carmigniuola \ e co sì furono rotti i Vinitianù ejr ilLordano reftando morto,pago l


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