Vite de' pittori e scultori ferraresi . oni, ed as-sai più chiaro pel cumulo di centomila scudi dalui in pochi anni ammassalo ^ che per quanto maiadoperasse pennelli e stendesse colori. Tuttavia èdi mestieri annoverarlo fra i lodevoli pittori ferra-resi, benché non eguale a tanti altri di lui migliorisenza comparazione, anzi talvolta inferiore ancheai mediocri. Alcune sue fatiche portano in fronteun non so che di grande, che mostra buon gustoe miglior pensamento, se si guarda linvenzione,il disegno, e il colorito, ma altre sono talmenteprecipitate, che non meritano considerazione alcu-na , ed


Vite de' pittori e scultori ferraresi . oni, ed as-sai più chiaro pel cumulo di centomila scudi dalui in pochi anni ammassalo ^ che per quanto maiadoperasse pennelli e stendesse colori. Tuttavia èdi mestieri annoverarlo fra i lodevoli pittori ferra-resi, benché non eguale a tanti altri di lui migliorisenza comparazione, anzi talvolta inferiore ancheai mediocri. Alcune sue fatiche portano in fronteun non so che di grande, che mostra buon gustoe miglior pensamento, se si guarda linvenzione,il disegno, e il colorito, ma altre sono talmenteprecipitate, che non meritano considerazione alcu-na , ed un peccato universale si è dell opere dicostui, che per quante cose si veggano, quantun-que coi colori proprii sieno dipinte, pure sembranoa semplice chiaro scuro condotte. Può però darsiche ciò sia provenuto dalla patina presa dal tempo,o che le tele abbiano assorbiti i vivi colori. Nei tempi primi de suoi studi di pittura lavoròper i padri Domenicani nella chiesa degli Angiolisei quadri con alcuni santi di queir ordine, cioè. <&. AN — 53 — s. Domenico^ s. Tommaso d-Acquino, s. Pietromartire, s. Antonio, s. Giacinto, e s. chiesa delle Stimate dipinse un quadro votivosopra la porta laterale al di dentro coìr immaginedella Madonna di Reggio, san Francesco d Assisi,s. Ignazio Loiola ed un ritratto. Parimenti per lipadri della Rosa colorì quattordici quadri con leimmagini di varii santi di queir ordine, li quali siveggono appesi nel refettorio, e talvolta ancora siespongono in chiesa. Per mons. Mori vescovo di Comacchio dipinseall altare della sua famiglia in s. Paolo di Ferraratutto il catino della cappella dedicata a s. Sebastia-no, con una mezza figura di detto santo nel paliottodell altare. In s. Spirito si vede il Crocifisso da luidipinto, con lateralmente in due finte nicchie li santiFrancesco e Domenico, in supplemento d altra ta-vola , la quale, come altrove si è detto, fu daDomenico Mona lasciata imperfetta. Nella chiesa de5 mendicanti ai


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