. Scelta d'alcuni miracoli e grazie della Santissima Nunziata di Firenze. do, e fuggédolo, come far fi liio-le dellorribili cofè gridando Domine aiutaci ; rai^flcuratigli pur poi co chiamargli per nome, e colnarrare il miracolofo auuenimeto -, al fine fu co-nofciuto per viuo come era : ne più fpauenteuo-le effendo ad altrui il fuo afpetto ; con am mira-zione fu più giorni guatato da quegli del Villag-gio : ne guari flette a far dipigner di quefto granfatto vna Tauoletta,quella nella Nunziata poné-do : a fine che del Miracolo così gràde fi ferbaf^fé in quella pittura dcgniffima la memoria. %^Iì


. Scelta d'alcuni miracoli e grazie della Santissima Nunziata di Firenze. do, e fuggédolo, come far fi liio-le dellorribili cofè gridando Domine aiutaci ; rai^flcuratigli pur poi co chiamargli per nome, e colnarrare il miracolofo auuenimeto -, al fine fu co-nofciuto per viuo come era : ne più fpauenteuo-le effendo ad altrui il fuo afpetto ; con am mira-zione fu più giorni guatato da quegli del Villag-gio : ne guari flette a far dipigner di quefto granfatto vna Tauoletta,quella nella Nunziata poné-do : a fine che del Miracolo così gràde fi ferbaf^fé in quella pittura dcgniffima la memoria. %^Iìracolofo fcampQ da pencolofo Naufragio^edIn^cendio ^per aiuto di M ARIA, confeguifcc^TompilìoBeneuentano. Cap. LUII* E alcuno è, che fentito dirc,o lettonon abbia, Maria Vergine effercdi quello tempelìofo mare Stella.^ ; ùWft^^5^^(!^^ templatiuo Santo, legga queflepa& fuper role, e facciane fede a fé iìtfXo. Conuiem a Crijlia*Hoffuii^. -^i l^f lo t^^^SP di quesloJeQok rimiran a Marion Stelh. deJlA SAnùfs. Hun*!(hita. x fj Stella del MarL^ . Et ancora Maria è Stella luci-difsima di meriti, e defempii ri !p lendente .fé venti ditentazione filieuano, v olgiti alla Stella-^. Ma fé >come in picciol o Carneo ne piace rimirar vn Ri-tratto, pongafi mente a quello, che ora io fono anarrare. De gli Anni del circa à ideoMeder Popilio Ferrari, Dottore, e Cittadino Be-ueuentano , nauigando con fua moglie, e fuoi fi-gliuoli ; venuta la notte con grandiflìma fortuna,vicino al Monte Argentaro \ e crefcendo la tem-peftadel Ciclo, come la turbazion del Mare j cò-fufi i Marinari dalle percofle della grandine , nonmeno che dallo flrepito de tuoni,e dello TpelTeg-giar de lampi, e ( quello che era di più terrore jdal cader di terribili Saette, alcune delle quali fo-pralNauilio percolerò; in tutto igomentatijfoloal faluar la vita intenti, abbadonarono,col gittarfia nuoto, il combattuto Legno . Per la qual colàrimafo il detto Pompilio con fua mefla brigata : eni


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