. Atti della Accademia gioenia di scienze naturali in Catania. Natural history. 4 Gaetano Calore [Memoria III. J fìcie ventrale del voluminoso tronco anomalo , a metà del percorso, si dipartiva un tron- chicino che, con decorso discendente, raggiungeva la superficie posteriore del lobo sini- stro del timo e con diversi diramazioni penetrava in quest' organo. La mammaria interna di destra mandava un ramo al lobo corrispondente del timo. Ben s'intende che io, dicendo di questo caso, mi propongo di richiamare più specialmente 1' attenzione sulla prove- nienza delle arterie timiche. Per quanto r


. Atti della Accademia gioenia di scienze naturali in Catania. Natural history. 4 Gaetano Calore [Memoria III. J fìcie ventrale del voluminoso tronco anomalo , a metà del percorso, si dipartiva un tron- chicino che, con decorso discendente, raggiungeva la superficie posteriore del lobo sini- stro del timo e con diversi diramazioni penetrava in quest' organo. La mammaria interna di destra mandava un ramo al lobo corrispondente del timo. Ben s'intende che io, dicendo di questo caso, mi propongo di richiamare più specialmente 1' attenzione sulla prove- nienza delle arterie timiche. Per quanto riguarda il significato, la frequenza ed altri dati relativi al grosso tronco anomalo possono riscontrarsi le pubblicazioni riguardanti le varietà dell' arco aortico. A me basta ricordare che esso rappresentava il tronco brachio-cefalico fuso per un certo tratto con la carotide primitiva sinistra. Siamo dunque anche in questo soggetto di fronte ad un' arteria timica derivata da un grosso vaso che rappresenta prevalentemente il tronco brachio-cefalico. Vasi timici possono originarsi inoltre da uno dei rami di questa arteria, più frequen- temente dalla carotide comune. A me occorse di osservare questa disposizione in due soggetti di sesso maschile. In entrambi un ramo timico nasceva dalla carotide comune destra ; un ramo più piccolo, pro- veniente dalla mammaria interna sinistra, si distribuiva alla parte più laterale del lobo corrispondente di detto organo. Abbiamo veduto in tal modo che in nove soggetti su 25, rami timici provenivano dal tronco brachio-cefalico, o da un tronco comune anomalo o dalla carotide comune de- stra, cioè sempre dal lato destro. Possiamo quindi concludere che i vasi timici del lato destro sono molto più frequenti di quelli del lato sinistro. Anche il Versari ha notato tale frequenza e 1' ha attribuita " alle maggiori modifica- zioni che avvengono negli archi vasali di sinistra, i quali assumono una preponderanza su quelli di des


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