Storia dell'Italia antica . era suiDialetti dellItalia inferiore: e fu tenuto quasi come ritrovatore di questaoscurissima lingua Messapica, della quale fu opinato sia pelasgica, e checoloro che la portarono in Italia debbano essere gli Enotro-Peucezi ri-cordati da Dionisio, I, 11. Vedi anche Henzen, in Bull. Istit., 1850,pag. 174; Rossi, Cenni storici intorno agli antichi Italiani, nel Gior-nale dellIstituto Lombardo, voi. V, pag. 271 e De Simone, Di un ipo-geo messapico scoperto il 30 agosto 1872, Lecce 1872. Gap. V.] LINGUA ETKUSCA 479 (lonarii, sui piedistalli delle statue, e sugli utensili


Storia dell'Italia antica . era suiDialetti dellItalia inferiore: e fu tenuto quasi come ritrovatore di questaoscurissima lingua Messapica, della quale fu opinato sia pelasgica, e checoloro che la portarono in Italia debbano essere gli Enotro-Peucezi ri-cordati da Dionisio, I, 11. Vedi anche Henzen, in Bull. Istit., 1850,pag. 174; Rossi, Cenni storici intorno agli antichi Italiani, nel Gior-nale dellIstituto Lombardo, voi. V, pag. 271 e De Simone, Di un ipo-geo messapico scoperto il 30 agosto 1872, Lecce 1872. Gap. V.] LINGUA ETKUSCA 479 (lonarii, sui piedistalli delle statue, e sugli utensili, lequali sono in generale brevissime. Intorno ad esse studiada secoli la scienza archeologica ingegnandosi di tuttasua possa a scoprirne larcano. E le dispute su tutto ciò furono grandi e Lanzi notò che letrusco era stato posto a con-fronto, senza successo, col greco, col latino, collebraico,coHetiopico, collegiziano, col copto, coliarabo, col chi-nese, col celtico, col basco, colianglo-sassone, col ru-. Luigi Lanzi (L. Sahatelli). nico, col teutonico, coliiberico *. Pensando che dallelingue meno note dipenda lo scioglimento del problemadelle origini italiche, egli studiò per gran parte della sualunga vita nella ricerca dellorganismo di questo miste-rioso linguaggio. Con metodo rigoroso , non per via di ^ Scifjijio, 1. 28, ecc. 480 STUDIATA CON SISTEMI DIVERSI. [LlB. I. considerazioni sconnesse, come già usarono altri, ridusselalfabeto etrusco a maggior perfezione, pose i fonda-menti di una grammatica che apparve maravigliosa a chivide i pochi e incerti frammenti su cui lavorò; raccolsequante più iscrizioni poteva, le riprodusse colla veritàche allora era dato raggiungere, tentò di spiegarle cogliaiuti del greco, del latino, della storia, della mitologia edei monumenti : e sebbene spesso non riuscisse a inter-pretazioni accettabili, fece il primo passo scientifico trale rovine dei sepolcri, ridusse lortografia a regole ferme,stabilì nuovi principii d


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