. Storia dell'Italia antica. chia, e go-vernò con intelletto di giustizia e damore. A tutti siporgeva cortese di amorevoli accoglienze, studiavasi dinon rimandare ninno scontento: e ciò non vuoisi spre-giare in un principe assoluto. Al bene si credeva ob-bligato così, che una sera, non ricordando di aver fattonella giornata servigio ad alcuno, disse dolente quelle 1 Svetonio, Tit.^ 1-3, 7; Tacito, Hist. ^ II, 1-5, 81; Dione Cassio, LXVI, 15; AurelioVittore, De Caesarihus, 10; Giovenale, Sat.^ VI, 155. 2 Dione Cassio, LXVII, 2; Svetonio, Tit., 3, 6-7. e XP. III.] DELIZIA DEL GENERE UMANO DA IMP


. Storia dell'Italia antica. chia, e go-vernò con intelletto di giustizia e damore. A tutti siporgeva cortese di amorevoli accoglienze, studiavasi dinon rimandare ninno scontento: e ciò non vuoisi spre-giare in un principe assoluto. Al bene si credeva ob-bligato così, che una sera, non ricordando di aver fattonella giornata servigio ad alcuno, disse dolente quelle 1 Svetonio, Tit.^ 1-3, 7; Tacito, Hist. ^ II, 1-5, 81; Dione Cassio, LXVI, 15; AurelioVittore, De Caesarihus, 10; Giovenale, Sat.^ VI, 155. 2 Dione Cassio, LXVII, 2; Svetonio, Tit., 3, 6-7. e XP. III.] DELIZIA DEL GENERE UMANO DA IMPERATORE. 509 famose parole: Amici, questa è una giornata fu detto delizia del genere umano e salutato qualnume : e poscia nei bassirilievi del suo arco lo figura-rono, come anche oggi si vede, nellatto di esser portatoal cielo da unaquila K Parrebbe inutile il dire che non uccise nessuno: magli scrittori lo notano perchè era un merito in un impe-ratore romano. Abolì il delitto di maestà, e giurò di voler. Apoteosi di Tito (Banali). perire egli stesso prima di uccidere altri, affermando chequanto a sé non temeva le ingiurie non meritate, e perrispetto agli altri imperatori lasciava ad essi la cura difarne vendetta, se erano divenuti Dii, come dicevasi. Ri-spose con affetto alle offese, e, scoperta una cospirazione,non solo perdonò ai cospiratori mostrando la vanità deiloro disegni pel principato, su cui poteva solamente il 1 Svetonio, 1, 7, 8; Plinio, Paneg.^ 35; Dione Cassio, LXVI, IS, 19; Aurelio Vittore,De Caes., 10; Bartoli, Arlmiranda^ tav. 9. Vannucci — Storia dellItalia antica — IV. 64 510 GRANDI CALAMITÀ PUBBLICHE SOCCORSE DA TITO. [Lib. VII. destino, ma spedì messaggi a rassicurare la madre diuno di essi sulla sorte del figlio. Perdonando a Domi-ziano le ingiurie e le insidie lo tenne sempre a partedi sua potenza, e come suo successore: ma quantunqueanche colle lacrime lo pregasse a rendergli amore peramore, non riuscì ad ottenere gratitud


Size: 1584px × 1578px
Photo credit: © The Reading Room / Alamy / Afripics
License: Licensed
Model Released: No

Keywords: ., bo, bookcentury1800, bookdecade1870, bookidstoriadellitalia04vann