. . £gìfì*rgerevnf or tento oggi maggrada*Mentre veggo i laffUnfo, di canto, dlrifitramortito nel Foco il Far ad i/o • 9re&c tttrbd dinota a ifacri tempi,Dotte Foco furi forno jfduilld,Chiede AMARIA con ammiratiejfemf*Disi beati tesortz*m%T*tU $ putti, e gli tmfuUfiouendel efori, ìlCielquì brilla\M tu mia delira ogni vendetta oblia,a\on ft fulmina mai dotte è MARIA* PHtt MARIAcon affo luto Impero, Tempestata di gemme il Manto, e*l Crine gLefuè pompe comparte di Ronco alteroCon infolite glorie * e peregrine,Mecctlfo
. . £gìfì*rgerevnf or tento oggi maggrada*Mentre veggo i laffUnfo, di canto, dlrifitramortito nel Foco il Far ad i/o • 9re&c tttrbd dinota a ifacri tempi,Dotte Foco furi forno jfduilld,Chiede AMARIA con ammiratiejfemf*Disi beati tesortz*m%T*tU $ putti, e gli tmfuUfiouendel efori, ìlCielquì brilla\M tu mia delira ogni vendetta oblia,a\on ft fulmina mai dotte è MARIA* PHtt MARIAcon affo luto Impero, Tempestata di gemme il Manto, e*l Crine gLefuè pompe comparte di Ronco alteroCon infolite glorie * e peregrine,Mecctlfo Trionfo io non de fiero,ChAngelica armonia vi fi dettine,3. già farmi >chc fatta al cielrubelldfer coronarla uuìfeenda ogni Stelle • 4Con pi et ade odoro fa ine e ufi, efori Air inerito Aitarfuman dintorno, Di mille fast à i lucidt Jplendori Sieclijfa il Solcon tenebrofo feorno, Cidfcuno anhela apiù fregiati honeri. In auesTalmo augnttifjtmofoggiorno Su surra vn mormori ofrieghi votiui. Mentre ajfordano lart a ninni/e il fui, H X>Vb». y f* 66 T X T V O C 6 5 ì adirne diuote i nobili defiri, Che del Mondo fallace odia» lincantaOde MARIA dapiìt fMimi giri %. file de Paiutofuo lor nega il vanto •• 1 uttt le notelor fono fojpiriIncorporando al pentimento il/piànto,i che befifanftibmpo dacqua} in qui fio loctf,Douefn^acquajn. van s*Andrebbe Mi foco « 6rofeguite^fedel^ilvpJlroz^ht \* Correte a} Foco ad implorare ardore*Ardor ^e7tga ogni prof ano Amore *Mentalo dalto sìupor la mente e are aimito *d indirla RVrMrfpARCA. Del Sig. Carlo Spada,Ma vm gran pennadiede gli virimi Une amèti alla noftra gran Protet-t.» ice. Furono due righe^ che Imperarono di iottigliezza le due linee diProrogene^edf Apele. Quelle duelinee non erano perfette,perche puref dilatatilo ndia fupeifiiie^ Quefte fono pe*fatiilìme>perche toccanoi minanti, e S*juanzano folamente negli altriii intelletti con patii d
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