Il diario di un viandante (Dal Deserto al Mar Glaciale) . Un cimitero ueirestremo Su la luiuicia ili Kiniua. Opciai al lavuvu. LE NOSTRE TMILTÀ 185 Francia, paesi nei (juali la coscienza nazionale non è maisonnecchiante. ma vegiia e si impone. Troppe volte mi sono sentito chiedere, al ritorno da qual-che viaggio in Oriente : — Quale lingua parlava laggiù ? „— E quando rispondevo : — LItaliano ! „ — vedevo i mieiinterlocutori, che non erano precisamente dei semplicioni odei mercanti di castagne, allargar tanto docchi, fare unviso di meraviglia e stupire e stralunare. Xon pareva loropossi


Il diario di un viandante (Dal Deserto al Mar Glaciale) . Un cimitero ueirestremo Su la luiuicia ili Kiniua. Opciai al lavuvu. LE NOSTRE TMILTÀ 185 Francia, paesi nei (juali la coscienza nazionale non è maisonnecchiante. ma vegiia e si impone. Troppe volte mi sono sentito chiedere, al ritorno da qual-che viaggio in Oriente : — Quale lingua parlava laggiù ? „— E quando rispondevo : — LItaliano ! „ — vedevo i mieiinterlocutori, che non erano precisamente dei semplicioni odei mercanti di castagne, allargar tanto docchi, fare unviso di meraviglia e stupire e stralunare. Xon pareva loropossibile che la lingua italiana potesse essere intesa unpalmo pili in là dei confini del Regno. Essi si erano aìù-tuati ormai a considerarla come una povera, inutile cosa,rifiutata e scacciata ; sì come una bellissima veste ma fuoriduso, della quale ci si poteva tuttal piìi compiacere incasa propria, innanzi allammirazione degli intimi; si eranoabituati all umiltà della rassegnazione, di una supina rasse-gnazione derivante da cecità di spirito e di


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