Storia dell'Italia antica . sione territorialein cui non contavasi né fortuna né nascita. In ciò stava un cambiamento grande una rivoluzione degli ordini antichi 2. Dopo ciò, Servio procede a fare il censo, e descrissetutti gli abitanti dello Stato e le loro fortune. Ognunofu tenuto con giuramento a dichiarare suo nome, sua età,il luogo di sua abitazione, il numero dei figliuoli e deiservi, e tutto laver suo: e chi mentisse nel dar contodi sé e di sue cose, era minacciato di pene gravissimenella roba, nella libertà, nella persona. È detto ancheche per sapere il numero dei nati e dei morti nell


Storia dell'Italia antica . sione territorialein cui non contavasi né fortuna né nascita. In ciò stava un cambiamento grande una rivoluzione degli ordini antichi 2. Dopo ciò, Servio procede a fare il censo, e descrissetutti gli abitanti dello Stato e le loro fortune. Ognunofu tenuto con giuramento a dichiarare suo nome, sua età,il luogo di sua abitazione, il numero dei figliuoli e deiservi, e tutto laver suo: e chi mentisse nel dar contodi sé e di sue cose, era minacciato di pene gravissimenella roba, nella libertà, nella persona. È detto ancheche per sapere il numero dei nati e dei morti nelle tribùdi città e di campagna stabilì lamoneta da pagare per ogni nuovonato al tesoro di Giunone Lucina,per ogni morto al tesoro di Libitina,e pei giovani che prendevano la togavirile al tesoro della Dea Gioventù ^:e così vi era modo a conoscere ognianno il numero dei cittadini e ditutti i capaci alla guerra (). Quindisul censo ripartì le gravezze ; e men-tre per lavanti il tributo era un testatico, e pagavano. La Dea Gioventù. (^) Livio, I, 44; Dionisio, IV, 15 e IG. 11 catasto esisteva già ad Atene, 1 Dionisio, loc. cit. 2 Vedi Duriiy, Hist. des Rom,ainSj voi. I, pag. 133. 3 Per la Dea Gioventù vedi la moneta di Marco Aurelio in Cohen, Monnaies frap-pées sous lempire romain^ voi. Il, p. 471 e 472, e Catrou, Bist. 1, 377. Gap. iti.] RIPARTIM. DELLE GRAVEZZE. CLASSI E CENTURIE. 709 tanto i ricchi che i poveri, la riforma statuì che ognunopagasse in proporzione di sue facoltà, che i molto ricchicontribuissero di molto, e i poveri fossero al tutto sgra-vati. Né al ripartimento delle gravezze si rimasero glieffetti del censo : sopra di esso fu fondato lordinamentopolitico e militare dello Stato. Luniversale dei censiti,atti a portare le armi, secondo lestimazione delle ric-chezze, fu partito in sei classi. Chi possedeva centomilaassi entrò nella prima classe (); ce ne volevano settan-tacinquemila per la seconda, cinquantamila per la terza,venticinquemil


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