Vite de' pittori, scultori ed architetti, che anno lavorato in Roma : morti dal 1641 fino al 1673 . dopo breve infermità ; tanto che in Roma fi eb-be avvifo della fua morte prima d averne avuto del fuomale . Non fu abbandonato nella fua infermità dalla curadiligente di queir Altezza, che lo fece foccorrere in tut-te le fue ultime necefsiià tanto in benefìcio del corpo ,quanto dell anima . Fece teflamento , e lafciò cento feudialla Congregazione di S. Giufeppe di Terra Santa de Vir-tuofi nella Chiefa della Rotonda, ed altrettanti allAccade-mia de Pittori di S. Luca . Fu Giovanni uomo a/Tai mani


Vite de' pittori, scultori ed architetti, che anno lavorato in Roma : morti dal 1641 fino al 1673 . dopo breve infermità ; tanto che in Roma fi eb-be avvifo della fua morte prima d averne avuto del fuomale . Non fu abbandonato nella fua infermità dalla curadiligente di queir Altezza, che lo fece foccorrere in tut-te le fue ultime necefsiià tanto in benefìcio del corpo ,quanto dell anima . Fece teflamento , e lafciò cento feudialla Congregazione di S. Giufeppe di Terra Santa de Vir-tuofi nella Chiefa della Rotonda, ed altrettanti allAccade-mia de Pittori di S. Luca . Fu Giovanni uomo a/Tai manierofo * e galante , ditratto civile , difìnvolto , facile , ed aveva acquiftato le no-ilre maniere nella lunga pratica dell Italia . Fu di prefen-za. non difcaro ; benché non molto grande di perfona j fitrattava affai civilmente , ed aveva maniere nobili , ancor-ché fi foffe dato nel dipingere a quel genere baronefco ,ma dipingeva con gran nettezza per imitare il fuo porta-mento , e il fuo modo di veflire. Del refto delle altre fuefacoltà, non fi feppe chi ne foffe I erede , MAR- ^ 2ip. MARTINO LUNGHI ARCHITETTO, Morì r Anno i6<;6. A famiglia Lunghi diede per molti anni inRoma una ferie d Architetti avendo que-lla profefilone quafi per eredità . Da effanacque Martino fìghuolo di Onorio , chenella fua gioventù attefe allo ftudio dellelettere , e s inoltrò fino alla Filofofia .Giunto air età ferma ftimolato parte dalgenio , e parte dalT efempio fi diede all Architettura , ejperche era di talento fpiritofo , e avvezzato agli ftudj latrattava colle dottrine fcolailiche de fuoi principj feguendogli infegnamenti de buoni maeftri cofuoi precetti, e col-le vere ragioni dellarte, efTendo valevole a dar conto efat-tinìmo di quanto operava . lo non niego che il trattare unaprofelfione fcienziatamente non fia un grandiflìmo vantag-gio perche è difficile errare a chi opera colle regole, e col-le vere ragioni , ma lo architettare è una certa operazio-ne , che ha piuttof


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