. Dell'imprese ... dopo tutte l'opera cosi a penna, come a stampa, ch'egli ha potuto vedere di coloro, che della materia dell'imprese hanno parlato; della vera natura di quelle si ragiona . aanto bene-:fiatato appiccato eoteftoToffianc a colui, dichicrèdo ben cèrto fapere che intendiate. ATTOh Attende-te alquanto a quella voce Crèpitus, poftànel fecondo luogo, fcnon vi faquafi fentirìiè gli feoppi. Nel mede/Imo modo fu dalmedefifriò càpriccioìfàtta vna Imprefaperpdrfona, che pone-tià tutto il fuo-hauerèy■de premeua tutto il fiso fapere in appari-*rè ài mondò rtJttjo àdcóficib^ tutto fauioi & d
. Dell'imprese ... dopo tutte l'opera cosi a penna, come a stampa, ch'egli ha potuto vedere di coloro, che della materia dell'imprese hanno parlato; della vera natura di quelle si ragiona . aanto bene-:fiatato appiccato eoteftoToffianc a colui, dichicrèdo ben cèrto fapere che intendiate. ATTOh Attende-te alquanto a quella voce Crèpitus, poftànel fecondo luogo, fcnon vi faquafi fentirìiè gli feoppi. Nel mede/Imo modo fu dalmedefifriò càpriccioìfàtta vna Imprefaperpdrfona, che pone-tià tutto il fuo-hauerèy■de premeua tutto il fiso fapere in appari-*rè ài mondò rtJttjo àdcóficib^ tutto fauioi & dotto; tenendo vnamanièracontinua di vitagraUe j in contegno, apparifeente, pièna dvnafuafolo pròpia riputationc jiiq laiTando maivedere, ne vdire niènte altro de cafi fuoi; Quella Imprefa (ì fudvn Platano cófuoifrohzutì, & fpatiofi rami, fenza alcunfrutto: potendo vóifapèrej coméda-Virgilio nella fua .Geor-gica fi cbiàmiflo i Platani ltet/li;(& da Plinio Ci dica di tal oianta, lei effere già {lata trafportatà in Italia, per cagione folamente della fua beil.òffibraj & però il Motto defìa era r . ■ ;I Vnaltra H. Vnaltra Irriprefa cauò pu-recoftaf di ,aB&prd2Itt&per honordvn certo vccchiotrrcco, Oc graffa altre a modo d§poffefstbniidf gioie, & Ai denari: ma piùchaltrettanto, ftyefttc*a a aro, 8c fordido m tutte le mànieredella fuà;viTa ; i fi che, maiài lui non appanua vn benefìtto verfo di perfona legno dicoste-fia. Ella eraivii <Porco rh aitò.èi-re vecifo dal Beccaio*e5 cjueftofcritto TANTVM. HVGlVolendone lignificare» che fi come dei detto animale il padrone non trahc,neha fperanza di trarregiamaifruttoj apiacérèdi forte veruna ìnfimo, che non lammazza ; cofi dallhuomobruttamente mifero, non fentono gli altri huomini in queftavita giouamento, ne^ diletto niunojfc non quando: ei fi muore,p o fcia chegli allora pur la (la a go d ere a gli altri tutte quelle, riechezze,
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