. Poesie pel solenne ingresso di Sua Eccellenza il signor Alvise Contarini 2do Kr. alla dignità di proccuratore di S. Marco . Di bella Gloria aCittadini è fprone Del C o n t a r i n r efempio, e in dì sì amenoChi teflè a pregj fuoi mille corone,Chi voti fa, per fomigliarlo appieno. Se la Grecia fu ingrata, una ragione N ebbe però, vedendo in fuo veleno Talor cangiarli il refo guiderdone A chi audace osò poi fquarciarle il feno. Gloriofà Atene i Farli tuoi rammento,Ma in ripaflàr tutti i perigli tuoiGelarmi il fangue, e inorridir mi fento. Mira Venezia, e impara che tra noiLa premiata Virtù cre


. Poesie pel solenne ingresso di Sua Eccellenza il signor Alvise Contarini 2do Kr. alla dignità di proccuratore di S. Marco . Di bella Gloria aCittadini è fprone Del C o n t a r i n r efempio, e in dì sì amenoChi teflè a pregj fuoi mille corone,Chi voti fa, per fomigliarlo appieno. Se la Grecia fu ingrata, una ragione N ebbe però, vedendo in fuo veleno Talor cangiarli il refo guiderdone A chi audace osò poi fquarciarle il feno. Gloriofà Atene i Farli tuoi rammento,Ma in ripaflàr tutti i perigli tuoiGelarmi il fangue, e inorridir mi fento. Mira Venezia, e impara che tra noiLa premiata Virtù crefce alimento,Noi toglie al ben oprar denoftri Eroi. A 4 D E L ( vin )del conte ciambellano Antonio dalla Cortedi ceneda. L Iftro ancor sode rìfonar di giuda Laude del Padre voftro al nome, al merto,Che un dì Legato allImmortale AuguftaPartir dovè di iua falute incerto: Egli con franco pie calcò langufta Strada, che fola guida in cima allertoMonte ove a coronar Virtù robuftaStadi alla vera Gloria il Tempio aperto: Nelletà prima allor fegnafte lorme Paterne, e Avite, pofcia i paffi franchiVoi dirigente per cammin conforme: LAquile applaudon dAurina, e vorna intantoLInclita Patria, onde a Virtù non manchiIllunVe Premio, di purpureo manto. DEL (IX) DEL SIC Jt B AT E Giulio Perini Gentiluomo Fiorentino STANZE Jl SU^ T-CCELLE-NZjI il signor ALVISE CONTARINI P™ Fratello dellEccellentiffimo Signor, più che ten fuggi, e più che fdegna11 modefto tuo cuor gli aviti onoriPiù la Gloria ti giunge, e più tinfegnaChe vano è il rifiutare i fuoi ten vivi ove la Pace regna,Ove gì Ingegni i nobili ìùdoriSpargon ìli i greci, e fu i latini fogli,E danno al fuol natio dotti germo


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