Storia di Castiglione delle Stiviere sotto il dominio dei Gonzaga . e filippi al carro, se lo•si voleva commerciare fuori di Stato 5 e che a nessunpatto si poteva ottenere il permesso per 1 esportazionedel vino. Poco dappoi, ai 4 9 luglio, si risolvette don Rug-geri di portarsi a Milano, di là a Pavia, indi al campocesareo, per eccitare il conte commissario ad impartiresenza ritardo le necessarie disposizioni, affinchè il prin-cipe una volta si piegasse a far senno ed obbedire. Ot-tenne una lettera pel principe, in cui eragli assegnato iltermine di quindici giorni a dichiarare sospese nel suos


Storia di Castiglione delle Stiviere sotto il dominio dei Gonzaga . e filippi al carro, se lo•si voleva commerciare fuori di Stato 5 e che a nessunpatto si poteva ottenere il permesso per 1 esportazionedel vino. Poco dappoi, ai 4 9 luglio, si risolvette don Rug-geri di portarsi a Milano, di là a Pavia, indi al campocesareo, per eccitare il conte commissario ad impartiresenza ritardo le necessarie disposizioni, affinchè il prin-cipe una volta si piegasse a far senno ed obbedire. Ot-tenne una lettera pel principe, in cui eragli assegnato iltermine di quindici giorni a dichiarare sospese nel suostato le nuove gride, altrimenti dichiarava il conte com-missario , avrebbe denunziato esso principe all impera-tore come temerario e disobbediente vassallo, e Io si co-stringerebbe a viva forza a dar retta ai comandi del suosignore. Questa lettera doveva essergli comunicata amezzo del principe di Bozzolo, e perciò appena ritornatoda Milano porlossi don Ruggeri a Bozzolo per presen-targliela. Promise quel principe di mandarla a don Fer- m^fo MM^. dinando, ed avrebbe resa consapevole la Municipalità delsuo operalo. Don Ruggeri aggiustando poca fede ai suoidetti, e daltronde desideroso di vedere attivato questonegozio, dieci giorni dopo la sua andata a Bozzolo, re-cossi a S. Martino dellArgine, ove quel principe dimo-rava, onde sollecitarlo a spedire a don Ferdinando ildispaccio a lui diretto, e che fino a quellistante non glisi era recato. Don Ruggeri in quelloccasione aveva secoa compagni Filippo Battistoni ed il sargente Lorenzo Za-noni, individui non manco di don Ruggeri accalorati nelsussidiare lintento degli oppressi casliglionesi. Poco ef-fetto essi ritrassero da quella pratica, poiché il principedi Bozzolo protestò loro, che non più intendeva impac-ciarsi nelle intricate liti di suo cugino don Ferdinandoverso i propri soggetti, e che ormai ristucco davere con-tinue sollecitazioni, aveva seco medesimo deliberato din-vocare dallimperante, dispensazione pienissima da


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