. Epistole eroiche di P. Ovidio Nasone . e A N A e E M A e A R E O EPISTOLA UNDECIMA. ss s E cancellati, e malamente inteflSaranno i trifti miei dolenti veril,Fia folo ( oimè ) perche farà la cartaDel proprio fangue mio macchiata e lorda. Io ne la deftra man la penna tengo,E ne r altra il pugnai già nudo flringo,E mi giace la carta aperta in grembo , 138 e A N A e E E quella è la funella e trifta imagoDe la figliuola del gran Re de Venti,Ch al fuo fratello innamorata fcrive,Perch io fpero così piacere a T empioE crudo padre mio, eh io fol vorreiVeder prefente a la mia trifla fine ,E inanzi a g
. Epistole eroiche di P. Ovidio Nasone . e A N A e E M A e A R E O EPISTOLA UNDECIMA. ss s E cancellati, e malamente inteflSaranno i trifti miei dolenti veril,Fia folo ( oimè ) perche farà la cartaDel proprio fangue mio macchiata e lorda. Io ne la deftra man la penna tengo,E ne r altra il pugnai già nudo flringo,E mi giace la carta aperta in grembo , 138 e A N A e E E quella è la funella e trifta imagoDe la figliuola del gran Re de Venti,Ch al fuo fratello innamorata fcrive,Perch io fpero così piacere a T empioE crudo padre mio, eh io fol vorreiVeder prefente a la mia trifla fine ,E inanzi a gli occbj fuoi, che nè cagione,Aprirmi il petto , e trarne il fangue e V alma:Ma (lalTa) io credo ben, eh egli potria( Come feroce e via più crudo afiaiDe fuoi Venti crudei ) con gli occhj afciuttìMirar la figlia fua, nel fangue ifleflòMiferamente , e bruttamente involta ;Che vivend ei tra sì rabbiofe, e ftraneE fere genti, è ben ragion , eh ei fiaD afprezza e crudeltà conforme a loro* Egli Zefiro doma, e mette il frenoAl fur
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