Notizie de' professori del disegno da Cimabue in qua : per le quali si dimostra come, e per chi le bell' arti di pittura, scultura, e architettura lasciata la rozzezza delle maniere greca, e gottica, si siano in questi secoli ridotte all' antica loro perfezione . ola a olio nel Coro del Duomo di Cremona., aita cinquanta palmi, do-ve cfprefle V AiTunzione in Cielo di Maria Vergine, con gli Apoftoli, laquale , così abbozzata comellè, è cofa maravjgliofiflìma a vedere,. Ebbequello pittore molti difcepoli, uno dequalifu lo Sprangher Fiammingo,come abbiam detto nelle notizie di lui. Ancora fu fuo d


Notizie de' professori del disegno da Cimabue in qua : per le quali si dimostra come, e per chi le bell' arti di pittura, scultura, e architettura lasciata la rozzezza delle maniere greca, e gottica, si siano in questi secoli ridotte all' antica loro perfezione . ola a olio nel Coro del Duomo di Cremona., aita cinquanta palmi, do-ve cfprefle V AiTunzione in Cielo di Maria Vergine, con gli Apoftoli, laquale , così abbozzata comellè, è cofa maravjgliofiflìma a vedere,. Ebbequello pittore molti difcepoli, uno dequalifu lo Sprangher Fiammingo,come abbiam detto nelle notizie di lui. Ancora fu fuo discepolo un fuonipote, chiamato Gervafio Gatti, che opere aliai bene intefe;ma non già del gufto e perfezione di quelle del zio. Ebbe genio particolarea i ritratti, de i quali fece moltiflimi, e aliai fomiglianti: uè faquafi Prin-cipe, o altro titolato di quelle parti, che non folle da lui dipinto. Di manodi colmi è una tavola in SantAgata di Cremona: e fua ancora e la tavoladellAitar maggiore de Gefuiti. Un fuo quadro fu pollo nel Coro dellaChiefa di San Niccolò, altri nel Coro della Ghiefa di Santa Elena, e diquella di San Lorenzo, in San Francefco, in San Girolamo fuor di Cre-mona e altrove. Fioriva quellartefice del 1570. T 4 GIULIO. 296 Decennale IV. del Secolo IV, dal 153 o. al 1540. GIULIO CAMPI PITTORE CREMONESE T)ifcepolo di Giulio Romano, fioriva nel 1540. Iulio Campi, ornamento e fplendore della terza fcuola diLombardia , fu figliuolo di Galeazzo Campi, pittore ne*Cuoi tempi affai lodato, dal quale imparò i principj il Vafari in, alcune poche righe, che egli fcriffe dilui, che egli fi attenerle alla maniera del Sojaro, come mi-gliore di quella di Galeazzo : e lìudiaflè alcune tele, ftate di-pinte in Roma da Francefco Salviati, per fare arazzi, che dovevano man-darfi a Piacenza al Duca Pier Luigi Farnefe. Antonio Campi, fratello diGiulio e fuo difcepolo, e per conleguenza meglio informato del Vafari,nella fua Cronaca afferma , eh


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