Il diario di un viandante (Dal Deserto al Mar Glaciale) . a forza le valige, vuolefarci comprendere, mettendoci sotto il naso la targhetta colnumero dordine, che essa è autorizzata a fare ciò che fa,che nessuno può proibirglielo, che dobbiamo cedere; e cipigia e ci insidia e ci calpesta sorridendo, balbettando, ur-lando, in un luccichio di volti neri, bronzei, ambrati, in unosvolazzare di cenci bianchi, rossi, celesti, gialli. Tale la prima manifestazione della vita indigena che vienead incontrarci e ci saluta. Tunisi la bianca presenta a tutta prima una singolare edinattesa fusione della vita


Il diario di un viandante (Dal Deserto al Mar Glaciale) . a forza le valige, vuolefarci comprendere, mettendoci sotto il naso la targhetta colnumero dordine, che essa è autorizzata a fare ciò che fa,che nessuno può proibirglielo, che dobbiamo cedere; e cipigia e ci insidia e ci calpesta sorridendo, balbettando, ur-lando, in un luccichio di volti neri, bronzei, ambrati, in unosvolazzare di cenci bianchi, rossi, celesti, gialli. Tale la prima manifestazione della vita indigena che vienead incontrarci e ci saluta. Tunisi la bianca presenta a tutta prima una singolare edinattesa fusione della vita indigena e della vita VAvenue de la Marine, VAvenue de Carthage,VAvenue de Paris, i magnifici quartieri moderni, sorti inpochi anni per iniziativa dei francesi, vi sorprende e vi disil-lude la mescolanza dei tipi e lassenza del carattere orientaleche vi eravate ripromesso. Vi pare che la civiltà prepotenteabbia cancellato ogni traccia dellantica città araba, che tuttosi sia livellato nel tiito comnne alle grandi città


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