Delle famiglie nobili Napoletane . da lor nimici aflàliti, & vecih,eirendo in quel dì non iolo moiti due nobili, & vaiorolì caualieri,ma inlleme con elioloro (pente amendue le loro famiglie, percioche (ì come de Gennari non rimale altri cheGiulio Vefcouo di Nicorcra,fratel di Marcello, & per queilo non atto ad hauer figliuolilegittimijcosì de Moniòrij non altri rima{è,che il fratello Ferrante Abate di Santa MariadAuanzo : elTendo la fìgnoria temporale alivnica figliuola dAniballe detta dalnome della madre Andriana,la qual madre ancor ella giouanetta moriiIì,rc-ilata. Viue dunque hoggi de Napol


Delle famiglie nobili Napoletane . da lor nimici aflàliti, & vecih,eirendo in quel dì non iolo moiti due nobili, & vaiorolì caualieri,ma inlleme con elioloro (pente amendue le loro famiglie, percioche (ì come de Gennari non rimale altri cheGiulio Vefcouo di Nicorcra,fratel di Marcello, & per queilo non atto ad hauer figliuolilegittimijcosì de Moniòrij non altri rima{è,che il fratello Ferrante Abate di Santa MariadAuanzo : elTendo la fìgnoria temporale alivnica figliuola dAniballe detta dalnome della madre Andriana,la qual madre ancor ella giouanetta moriiIì,rc-ilata. Viue dunque hoggi de Napoletani Moniòrij non altri che Fer*ranre:il quale li come da fanciullo attefè grandemente à gli ilu-di delle lettere, coli eflendo huomo diuenuto, fi è iòni-inamente dellopere cauallerefche dilettato. Ma lamolta, 5c lunga domellichezza, che io hohauuto con quello caualiere, torrebbcg;rà parte di fede à miei icritri,{è iomolto a ragionar di lui irùdUÌendefll, DELLA D 4i> DELLA FAMIGLIA DI ICVRAMEN T,E, che io porterei con molta ageuolezza quello pefò,fotfo il quale lono entraro,le come io volentieri impiego la mia opera perfulcitare in quaro per me fi può la memoria delle famiglie rpente,così prontamente le viue à quello, che fa di bifogno mi prelfalfero aiuto. AlmenoCellino i miei morditori, che io quello faccia per lòzza cupidità di guada-gno, che le lentrata inheme con lvlcita lì mettelTe inficn^e ; ò di che grande Ipatio (ì ve-drebbe quella à quefla rimaner dietro. Ma le diletto, o giouamcnto he chi tragga da queila mia fatica,ho ben carc,che ne lènta obligo alla cala de Medici,dalla cui liberalità lòlletato ho potuto vna gran parte di quelle fatiche allettare,^: iTiCttere infieme. 1 SangiorgiB furono molto nobili, & come ne Saurani dicemmo, entro in quella famiglia il contadodApici per la perlona di Ruberta figliuola & herede di Berardo di Sangiorgi. Se bene ionon veggo il tempo,quando egli fu fatto Conte, appare nondimeno per lo


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