. Emblemi di Q. Orazio Flacco . laàiator per prezzo vile iTal chi del vizio fi dà in preda appunto^Schiavo fempre riman. Forfè rinchiiifoIn quella Gaffa tC ti celò colei ^Che al nero fallo tuo por fé la deftra,Troverai ficurtà tenendo il capoAlle ginocchia rannicchiato^ e chino? Lib. I. Sì getti pur dalle macchiate piume, Pallida in volto, e fcarmigliata il crine,Femmina certa del fiio fallo, e dicajy effer la più, infelice-i e piti mefchina. Lib. 1, Uomo che trova la fiia Donna in braccio ^ A impudico amator ^ potè egualmente Sovra entrambi sfogar P ira che il prende ?0 fia più giujlo allor c
. Emblemi di Q. Orazio Flacco . laàiator per prezzo vile iTal chi del vizio fi dà in preda appunto^Schiavo fempre riman. Forfè rinchiiifoIn quella Gaffa tC ti celò colei ^Che al nero fallo tuo por fé la deftra,Troverai ficurtà tenendo il capoAlle ginocchia rannicchiato^ e chino? Lib. I. Sì getti pur dalle macchiate piume, Pallida in volto, e fcarmigliata il crine,Femmina certa del fiio fallo, e dicajy effer la più, infelice-i e piti mefchina. Lib. 1, Uomo che trova la fiia Donna in braccio ^ A impudico amator ^ potè egualmente Sovra entrambi sfogar P ira che il prende ?0 fia più giujlo allor che il fio furoreTutto full empio feduttor fi sfoghi ? Bias. LUomo viziofo, quantunque fia libero, nondimeno è fchiavo delle fue palfioni. Seneca^ Chi è mai quello che non fia fchiavo? Chi C\ dà in preda alla libidine, chi allavarizia, altri aliambi/ione ,tutti al timore; né vi è fchiavitià tanto vile, quanto lavolontaria. Lib. i6. Colui che vìve dal timore opprejfo-,Di libero giammai fi fnerta il .J£:. 25 A iV* IMI S KRVITV SF MR FMTVA- AlVaJlì? credo tnetiies^ doditfque cavebis? Lib. , 7. Onsres quando iterttm paveas^ iternmqiie perirePojfis. 0 toties fervus! qua belino, rttptis,CÌ4m fernet ejfiigit^ reddit fé prava catenis? En miferum periculo elapfum, rurfus ad vitia proruentem. Ille mihi non videtur liber, cui mulier imperar, cui St:»^*»-leges imponir, prxfcribir, iuber, vecat quod videtur: quinihil imperanti negare poteft, nihil recufare audetr pofcit,dandum eli, eiicit abeundum,. vocat veniendum. Nani ita bellua, quae vinculis elapfa,ad illa non redit. Qui din in vinculis fuerunt, cùm folvuntur, claudicantadhuc: ita diu vitiis aflueti, etiani cùm ea defcrunt, quac-dani retinent veftigia. In vlria alter alterum trudlmus: quomodò ad falutem s^^.revocati poreft, quem nullus rctrahit, & populus impeliit? ILA SERVITÙ DELLANIMOPERPETUA. Lib. a. y Satir. 7. XL perìglio fuggijlì? mutil vanto! Forfè il timore in avvenir far
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