. Storia dell'Italia antica. in parole, ogniquestione fu troncata dai pretoriani, i quali non inten-dendosi più di Ilepubblica volevano un imperatore, e locrearono da sé per averne doni più larghi. Nò fu difficiletrovare luomo da ciò. Mentre, nel tumulto che segui al-luccisione, andava a sacco il palazzo imperiale, un sol-dato scoprì Claudio, che pieno di paura stava rincantuc- Cap. II.] CLAUDIO FATTO IMPERATORE DAI PRETORIANI. 337 ciato dietro una portiera, e lo trasse dal nascondiglio. 11pover uomo si gettò in ginocchio chiedendo in grazia lavita; e il soldato lo gridò imperatore, e lo menò


. Storia dell'Italia antica. in parole, ogniquestione fu troncata dai pretoriani, i quali non inten-dendosi più di Ilepubblica volevano un imperatore, e locrearono da sé per averne doni più larghi. Nò fu difficiletrovare luomo da ciò. Mentre, nel tumulto che segui al-luccisione, andava a sacco il palazzo imperiale, un sol-dato scoprì Claudio, che pieno di paura stava rincantuc- Cap. II.] CLAUDIO FATTO IMPERATORE DAI PRETORIANI. 337 ciato dietro una portiera, e lo trasse dal nascondiglio. 11pover uomo si gettò in ginocchio chiedendo in grazia lavita; e il soldato lo gridò imperatore, e lo menò ai com-pagni, che ripetendo quel grido, presero sulle spalle iltremante e lo portarono al campo. La gente che lo ve-deva passare abbattuto e smorto ne aveva pietà comedi uomo tratto al supplizio. Egli stesso credeva giuntala sua ora estrema, e non cessò di tremare, se non quandosi vide in mezzo allesercito festeggiato e salutato impe-ratore da tutti i Senato, avuta notizia della strana avventura, mandò. Claudio acool- 3tor;ani (Donaldson^ Archit. Sum., p. -32:3). ambasciatori nel campo, i quali usarono esortazioni eminacce, perchè Claudio non accettasse Tlmpero datoglifuori dogni regola da audaci soldati, e gli intimaronoche si sottomettesse allautorità delle leggi e dei padri,cui apparteneva di statuire sulle sorti della Repubblica. 33S VANA RESISTENZA DEI LIBERALI. [Lib. VII. Egli rispose non potere resistere alla forza maggiore: econfortato da altri, e massime dal giudeo Erode Agrippa,amicissimo dellucciso tiranno, che in quel giorno si mo-strò consigliere scaltrissimo, stette fermo a pigliarsi ilcomando, di cui il Senato non aveva forza a ò i pretoriani, ebbe il loro giuramento, e colpromettere a ognuno quindicimila sesterzi (2582 lire ital.)fu il primo dei Cesari a comprare a contanti la fedeltàdellesercito. La plebe lo salutò con grida festive: daogni parte soldati e gladiatori accorrevano a lui, e allafine le stesse guardi


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