Annali d'Italia dal principio dell'era volgare sino all' anno 1500. . na lauta merenda a tutto il Popolo fpettatore, in maniera pulita!i tavole apparecchiate a i Senatori e Cavalieri, e alla Plebe in cer-e fportelle . Nel giorno feguente iparfe fopra il medefimo Po-jolo una quantità prodigiofa di teflere , cioè di tavolette , nellemali era un fegno di qualche dono, come di uccelli, carne, gra-00 &c. che fi andava poi a prendere alla difpenfa del Principe. EPerchè erano quafi tutte cadute negradini del Teatro o Anfitea-ro, dove fedea la Plebe, ne fece gittar cinquanta fopra cadaunirdine de Sedi


Annali d'Italia dal principio dell'era volgare sino all' anno 1500. . na lauta merenda a tutto il Popolo fpettatore, in maniera pulita!i tavole apparecchiate a i Senatori e Cavalieri, e alla Plebe in cer-e fportelle . Nel giorno feguente iparfe fopra il medefimo Po-jolo una quantità prodigiofa di teflere , cioè di tavolette , nellemali era un fegno di qualche dono, come di uccelli, carne, gra-00 &c. che fi andava poi a prendere alla difpenfa del Principe. EPerchè erano quafi tutte cadute negradini del Teatro o Anfitea-ro, dove fedea la Plebe, ne fece gittar cinquanta fopra cadaunirdine de Sedili deSenatori e Cavalieri . Certo è , cheglImpe-adori, per guadagnarli laffetto del Popolo, collefempio dAu-jufto il ricreavano di quando in quando colla varietà deGiuochiPubblici, e più li rallegravano con de i regali. Ma in fine quefte.^orbitanti fpefe di Domiziano tornarono, fìccome dirò, in dan-no dello ftefioPubblico, perchè lerario fi votava con si fieri fa-tarli , e per riftorarlo egli fi diede poi alle crudeltà e alle oppreffio-ai Tomo I, K k Anno 258 Annali d Italia ERAVoig. Anno cIìCbisto lxxxvii. Indizione xv. Anno 8j. di Anacleto rapa 5. di Domiziano Imperadore 7. f Flavio Domiziano Augusto per la tredi-Confoli «j cefima volta, }_ Aulo Volusio Saturnino. la]EiKs -r-x E N e h e Eufebio nella fu a Cronica \_a] non rechi un filo ficu-£3 ro per la Cronologia di quefti tempi, pure fi può ben creder-gli, allorché fcrive, che nellAnnoprefente cominciò Domizia-noaguftare, chela gente gli defle il titolo di Signore^ efinquel-lo di Dio : empietà non perdonabile a mortale alcuno. Secondo il [b] Sueton. fuddettolfìorico, affittito dallautorità di Suetonio [£] , non fo- no^ lamente egli fi compiacque, ma comandò ancora deffere così no-minato: il che, dice Eufebio, non venne in mente ad alcun pre-cedente Imperadore . Noi abbiam veduto , avere Auguflo vera-mente vietato con pubblico editto deffere chiamato Signore; maanchegli permifebene e


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