. Il duello del Mutio Iustinopolitano ... ciutafalfa, farebbe daprefumere^ che la feconda anchora infefalfìtaconteneffe^perciochechiuna uolta è cattiuoyfemprefi prefume effere cattiuo nel medefìmo genere dicattiuita. Et ejfendo contra Sempronio la prefontione ,a lui fi richiederebbe effere attore i di maniera, che perdifetto della generalità della mentita egli uerrebbe a cadere inuncotal pregiudicio. oltrache tale potrebbe effere il mancamento ^ tlquale centra colui foffe fiato cìuil DEL DVELLO mente proucttO:,che ne come reo^ne come More non po^irebbe entrare in adunque ^ ch


. Il duello del Mutio Iustinopolitano ... ciutafalfa, farebbe daprefumere^ che la feconda anchora infefalfìtaconteneffe^perciochechiuna uolta è cattiuoyfemprefi prefume effere cattiuo nel medefìmo genere dicattiuita. Et ejfendo contra Sempronio la prefontione ,a lui fi richiederebbe effere attore i di maniera, che perdifetto della generalità della mentita egli uerrebbe a cadere inuncotal pregiudicio. oltrache tale potrebbe effere il mancamento ^ tlquale centra colui foffe fiato cìuil DEL DVELLO mente proucttO:,che ne come reo^ne come More non po^irebbe entrare in adunque ^ che fiper lo poco udore, ilquale ha in fc la mentita genera^le^di mettere altruiobligation dipruoua:,comeper lopericolo, che ella porta con fé ^debbono i caualieri guar=idarfene del tutto. Bt quando per altro guardc^re non fém douefjero ^fife ne douerebbono guardar^y per nonhauer cagione di multiplicare in ifcritturCyCouenedofi acaualierepiu lofiringerfi alle opere,che lojlenderfi nelle parole^ DELLE MENTITE SPECIALI*C A ?♦ Vili». E mentite/}>ecialifono queUe^chefono date afpeciali perfone , ^fopraco fé efpreffe, (^particolari cr /e=fempio è quejìo. Siluio tu hai detto,che il giorno detta battaglia di P^=uia io abbandonai le infegne. Di cheti dico 5 che hai quefia è quetta mentita, laquale difopra habbiamo chiamata certa^a^ è chef uuol ucdere prima che cof fi fcriua^di ha^nere tali pruoue^a^ tali teflimonianze del denotai qua=le fi intende di dar repulfa con la mentita, che altri nonpofja negarlo ; che fé io nonhauro lepruoue conueneniètiy colui mi potrà rijponder che io mento^ che egli hab=bia queUe parole dette, cr in tal cafo toccherà à me nonil difendere che io nonhabbia le infcgne abbandonate,ma ilpruouare^che colui mi \jabbia tal biafmo appofio. LIBRO I. t6 Se uerdmente colui non potrà mgurto^ non ne rimdrrddubitdtiom dcunUychc d luì ìlpruouare no suppcirten-gd* Et cjudndo egli pur negaffè di hauer detto cjuelle pcùrole^


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