. Atti dell'Accademia delle Scienze di Siena, detta dei Fisiocritici. ,68 ATTI potenza, tin cuneo g per operare tal divisioTie tra prisma e prisma, tra lineetta e lineetta, la divisione sarà tacile, come appunto avviene nei legiri, le eni fibre nella stessa maniera osservata ora nella genesi de'tartari, altro non sono, che su- peraddizione di mollecole a mollecole. Agisca nella diagonale h f, nell'incontro delle lineette, la divisione ^^ sarà lacilissima e per lo più anche sponta- nea , e si vedrà il tartaro perfettamente e con mirahil precisione geometrica diviso, co- me direhhesi in archite


. Atti dell'Accademia delle Scienze di Siena, detta dei Fisiocritici. ,68 ATTI potenza, tin cuneo g per operare tal divisioTie tra prisma e prisma, tra lineetta e lineetta, la divisione sarà tacile, come appunto avviene nei legiri, le eni fibre nella stessa maniera osservata ora nella genesi de'tartari, altro non sono, che su- peraddizione di mollecole a mollecole. Agisca nella diagonale h f, nell'incontro delle lineette, la divisione ^^ sarà lacilissima e per lo più anche sponta- nea , e si vedrà il tartaro perfettamente e con mirahil precisione geometrica diviso, co- me direhhesi in architettura a quartahono, , e voVarmente dagli artisti a ugnatura . Agi- sca non tra iineola e lineola, non sulla diagonale, o sia sull'in- contro delle loro estremità , ma sulla linea ình , e la. divisione sarà oltre modo difficile . Viceversa poi sieno vestiti i due pia- ni ah, he, non dalia parte interna dell'angolo entrante , ma dall'esterna dell'angolo saliente . Fermo stan- te il canone i prismetti componenti i tà rtari sono sempre perpendicolari a piani, su cui si formano, non vedonsi già incontrarsi sulla dia- conale a quartabono cerne in h, col quale in- contro non si avrebbe tenacità di adesione, come vedemmo nel caso sopra esaminato: ma si vedono come in b, l, formando tanti rag- gi, che vengono dal punto b. E siccome il punto l», che è fisico e non geometiico, non può perciò essere esti'emità e concorso d'infi- nite linee, fra il raggio princijiale b,l, e il xSi<r"'io simile b, m , forniansi più in fuora al- tri raggi coH'estreraità verso b, ma non a contatto di b. Agisca una potenza per divi- dere in Z , ed in m ; ti'overà ivi resistenza an- che maggiore, che se agissse in n ; perchè i prismetti o rag- gi, che nascono successivamente dentro i primi essendo fisici, e non linee geometriche , che, come notammo , anderebbero direttamente al punto b formano col congiungere la loro estre- mità verso h sul raggio 6, l un'angolo, ed ivi


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