Rendiconti . rmazione C6H5 C6 H5 N N = 0 N = 0 N C6H, .N02 la forma £ assume in una prima fase, dellossigeno che poi cede nuovamente,ma in altro modo, e compare la forma a. Infatti, come si è detto, lacidocromico viene trasformato in acetato di cromo. La reazione inversa, vale adire la trasformazione della forma a nella forma /?, non ci è riuscita innessun modo. Continueremo lo studio degli azossicomposti isomeri, estendendo lim-piego delle reazioni da noi scoperte anche ai derivati della serie alifatica. — 737 — Cristallografia. — Determinazione, col metodo della riflessionetotale, d


Rendiconti . rmazione C6H5 C6 H5 N N = 0 N = 0 N C6H, .N02 la forma £ assume in una prima fase, dellossigeno che poi cede nuovamente,ma in altro modo, e compare la forma a. Infatti, come si è detto, lacidocromico viene trasformato in acetato di cromo. La reazione inversa, vale adire la trasformazione della forma a nella forma /?, non ci è riuscita innessun modo. Continueremo lo studio degli azossicomposti isomeri, estendendo lim-piego delle reazioni da noi scoperte anche ai derivati della serie alifatica. — 737 — Cristallografia. — Determinazione, col metodo della riflessionetotale, dei tre indici principali di un cristallo con una sezionequalsiasi. Nota del Corrispondente 0. Viola. Quando si colloca la sezione qualsiasi di un cristallo sul rifrattometro(p. es. quello di Abbé-Puifrich, come il più adatto), e si determinano suc-cessivamente gli angoli della riflessione totale, avviene che si rilevano duemassimi e due minimi nel giro di 180°. Siano A , B, B , r (fig. 1) le po- r. r Fig. 1. sizioni, ove hanno luogo i detti angoli particolari massimi e minimi, chevogliamo indicare rispettivamente con d>a , d>f, d> , <P7 ; i due indici prin-cipali, minore a e maggiore y, possono essere calcolati senzaltro con leforinole a — N sen <Pa e y = N sen T , essendo N lindice di rifrazione del mezzo isotropo, rispetto al quale ha luogola riflessione totale del cristallo. Per ciò che risguarda lindice mediano /?, il problema presenta unaindecisione, poiché senza un ulteriore esame non è definito quale delle dueespressioni corrisponde al vero, se: fi = ff = N sen O ovvero 0 = f= N sen 0>. Rendiconti, 1912. Voi. XXI. 1° Sem. 97 — 738 — Per eliminare questa indecisione, e volendo risolvere il problema conuna sola sezione, un solo principio è stato fino ad ora riconosciuto giusto esufficiente: principio che io dimostrai nel 1902 (1). Secondo questo principio, quella delle due direzioni B deve essere eli-minata, per la quale il piano di


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