Storia di Castiglione delle Stiviere sotto il dominio dei Gonzaga . eale collegio dInsprukove eravi anche una sua parente, sorella del duca Vin-cenzo di Mantova, e scrisse tosto al duca per impegnarloa procurarne laccettazione. Cinzia in allora sembravadisposta ad accettare, ed anzi quando gliene fu parteci-palo lassenso porse ringraziamenti a quella ella aveva acconsentito dassociarsi a quelle verginipiù per compiacere allo zio che per propria ò il padre Cepari su quello le tornasse megliodabbracciare, e dopo molte conferenze seco lui tenute,propose in sua men


Storia di Castiglione delle Stiviere sotto il dominio dei Gonzaga . eale collegio dInsprukove eravi anche una sua parente, sorella del duca Vin-cenzo di Mantova, e scrisse tosto al duca per impegnarloa procurarne laccettazione. Cinzia in allora sembravadisposta ad accettare, ed anzi quando gliene fu parteci-palo lassenso porse ringraziamenti a quella ella aveva acconsentito dassociarsi a quelle verginipiù per compiacere allo zio che per propria ò il padre Cepari su quello le tornasse megliodabbracciare, e dopo molte conferenze seco lui tenute,propose in sua mente di fondar ella un collegio di verginiin Castiglione, ed un altro di Gesuiti, ai quali fosse affidatala spirituale direzione di esse. Avendo pensato pertantoseco medesima del modo di ridurre in effetto questo suodisegno, si risolvette addirittura di parlare in proposito colprincipe zio. Fra gli ostacoli che presentavansi era massimo ilgravosissimo dispendio che occorreva per lerezione delle j>Lfabbriche e per la dotazione dei due collegi, ciò che il «@ n. ®A£r o^80 3 cÀDÒ-. principe Francesco avrebbe calcolato dopo le ingentispese da lui sostenute per la beatificazione di suo fratelloLuigi avvenuta nel giorno \0 ottobre del 4 605, e perlagrandiosa solennità che egli volle celebrare in per altro avrebbe scelto per locale del collegiola casa degli avi Aliprandi, alla quale potevasi aggiun-gere in seguito altre piccole abitazioni di mano in manoche si fosse accresciuto il numero delle vergini. Rapportoalla dotazione non pretendeva che da principio fosseduna gran somma, sperando che il provento si sarebbeaumentato colle doti delle vergini associate. Dove il di-spendio doveva essere assai ragguardevole, era per le-rezione del collegio e della chiesa pei Gesuiti, non cheper la formazione di una dote che sopperisse a tutti ibisogni. Pensava ella daltronde che il principe si tenevain obbligo di costituirle non piccola dote, nel caso sifosse maritata, e che pot


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