Storia dei monumenti del reame delle Due Sicilie . l Ve-suvio, e le rivoluzioni di Napoli, opere chechi le vide le apprezzò moltissimo. Lo-pera stupenda poi eh egli espose al pub-blico , fu una tela di ventiquattro palmidi larghezza, e quattordici di altezza, ovefigurò il trionfo di Cesare Augusto con mi-gliaia di figure, vestile ed armate con pro-prietà romana, ed adornate con varie fog-ge di abbellimenti, e così ben situale, che1 eccessivo numero non cagionava confu-sione, ma ciascuna figura facea distinta-mente la sua graziosa azione. In sommafu questo quadro tanto maraviglioso, chesino a n


Storia dei monumenti del reame delle Due Sicilie . l Ve-suvio, e le rivoluzioni di Napoli, opere chechi le vide le apprezzò moltissimo. Lo-pera stupenda poi eh egli espose al pub-blico , fu una tela di ventiquattro palmidi larghezza, e quattordici di altezza, ovefigurò il trionfo di Cesare Augusto con mi-gliaia di figure, vestile ed armate con pro-prietà romana, ed adornate con varie fog-ge di abbellimenti, e così ben situale, che1 eccessivo numero non cagionava confu-sione, ma ciascuna figura facea distinta-mente la sua graziosa azione. In sommafu questo quadro tanto maraviglioso, chesino a nostri giórni risuona la fama dellelodi che gli diede il nostro Luca Spagna fece moltissimo incontro e1 autore ne ricevè lodi infinite , e ringra-ziamenti per mezzo del reggente, che dal-lora in poi lo pigliò ad amare, volendoloseco a pranzo tulle le domeniche. Ma il valore di Domenico non si appa-lesò solo nelle storie rappresentale con fi-gure piccole, ma si eslese eziandio alle fi-gure della grandezza del naturale: imper-. / L4*rrn£7ì0 dt . ~/ss /// e /. sz&cfó? ars rf/f/ NOTE 529 locchè continuando egli a disegnare nel-Y accademia dal nudo , che in casa delVaccaio si esponeva per la perfetta in-telligenza demuscoli , ed esattezza de re-golali contorni ; divenne un eccellente di-segnatore del corpo umano, e formò ope-re in grande, dipinte con maestria, e conintelligenza disegnate ; oltre all essere no-bilmente ideate. Essendo sommamente cresciuta, ed agran ragione, la fama dello Spadaro, imonaci certosini desiderarono averlo. Era egli di natura pacifica, e di ani-mo inclinato alla quiete, e nel conver-sare assai lepido , e facile a condiscen-dere adesideri degli amici ; cosi nell es-sere liberale delle opere del suo pennello,come di altri suoi servigi: quindi era de-sideralo nelle conversazioni, né vi eranopersone di que che lo conoscevano chenon lamassero cordialmente. Fu parimen-ti generoso nel sovvenire i poveri di ognisorta-, nonché i suoi pa


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