. Collezione di monografie illustrate . 1 » 1 m L * me- t CHIESA DI S. AGOSTINO : FACCIATA. (Fot. Sansoni). viale che il pontefice Nicolò IV aveva donato ad Ascoli, .sua città natale, il 2 8^1uglio1288. Questo drappo preziosissimo e rarissimo, che gli storici dellarte ormai concor-demente ritengono essere un opus miglicanum del secolo XIIT, è diventato notoin seguito alle lunghe e strane peripezie a cui andò soggetto in seguito al recentesuo trafugamento perchè si debba far rilevare qui la sua grande importanza. Invano si cercherebbe oggi questo cimelio tra gli oggetti di cui è ancora r
. Collezione di monografie illustrate . 1 » 1 m L * me- t CHIESA DI S. AGOSTINO : FACCIATA. (Fot. Sansoni). viale che il pontefice Nicolò IV aveva donato ad Ascoli, .sua città natale, il 2 8^1uglio1288. Questo drappo preziosissimo e rarissimo, che gli storici dellarte ormai concor-demente ritengono essere un opus miglicanum del secolo XIIT, è diventato notoin seguito alle lunghe e strane peripezie a cui andò soggetto in seguito al recentesuo trafugamento perchè si debba far rilevare qui la sua grande importanza. Invano si cercherebbe oggi questo cimelio tra gli oggetti di cui è ancora ricco ASCOLI PICENO 73 il tesoro del duomo; poiché gli ascolani — quando nel 1907 venne loro restituito —vollero che fosse collocato tra le altre memorie artistiche raccolte nella PinacotecaComunale. Insieme col piviale di Nicolò IV si trovava anche allora nello stesso tesoro unaltro oggetto pregevolissimo : cioè un paliotto in lamina dargento, opera della seconda. CHIESA DI S. AGOSTINO : INTERNO. (Fot. GargioUi). metà del secolo XIV. Esso è diviso in ventisette riquadri entro i quali sono rappre-sentati a sbalzo altrettanti episodi della vita di Cristo. Non è ancora accertato da quale scuola provenga questo paliotto. Linfluenzadelle pitture giottesche, che è evidente pel modo col quale sono disegnati e rag-gruppati i diversi personaggi quivi scolpiti, farebbe supporre che questo lavoro fosseuscito da qualche bottega toscana ; ma Emilio Bertaux, dalle espressioni dei visi quasiistupiditi e dagli occhi esageratamente spalancati e fissi che ha ciascuno di quei perso-naggi, ravviserebbe in questopera la mano di qualche orefice di scuola abruzzese, nonescludendo però che possa essere lavoro di qualche artista locale.
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