Nuovi ritratti letterari ed artistici . a duii i^rete attaccabrighe, eaveva un soitìso di vecchietta burlona. Era unmisto curioso di originalità e di pedanteria, dicultura classica e di cognizioni moderne svaria-tissime, nelle quali si teneva in corrente con pa-recchie scienze; iiiin vivente enciclopedia disor-dinata e rotta da moltelacune, coi margini co-perti depigrammi e do-oni specie di o-jiiribizzipoetici ; capace a un tem-po di seccarvi a mortecon una interminabile dis-sertazione geografica e dirallegrarvi coi più amonianeddoti del mondo, rac-contati con grande effica-cia comica; ora len
Nuovi ritratti letterari ed artistici . a duii i^rete attaccabrighe, eaveva un soitìso di vecchietta burlona. Era unmisto curioso di originalità e di pedanteria, dicultura classica e di cognizioni moderne svaria-tissime, nelle quali si teneva in corrente con pa-recchie scienze; iiiin vivente enciclopedia disor-dinata e rotta da moltelacune, coi margini co-perti depigrammi e do-oni specie di o-jiiribizzipoetici ; capace a un tem-po di seccarvi a mortecon una interminabile dis-sertazione geografica e dirallegrarvi coi più amonianeddoti del mondo, rac-contati con grande effica-cia comica; ora lento esonnolento nel parlare co-me un vecchio decrepito, ora pieno di fuoco e dim-peto giovanile; sentenzioso e canzonatore, scetticoe appassionato, malcontento degli uomini e bene-volo con tutti. Parlava con un vocione iiide un ita-liano tutto fiorito di lombardismi voluti, e iuter-calato di frasi lombarde pure, benché conoscessela lingua assai bene, pronunciando delle « u » acu-tissime che foravan gli orecchi agli uditori toscani. Cristoforo >»~es,ri. CBISTOFOKO KEGEI 85 come colijii di spillo ; e con quel vocione citavadei versi amorosi di Tibullo e dol Petrarca, cheaveva a mano a centinaia. Secondo la stia con-suetudine di far iDarlare ciascuno di ciò che me-glio sÈipieva, la signora Emilia lo metteva spessosul discorso della geografia, e allora egli trion-fava: parlava dogni angolo della terra come seci fosise \dssuto degli anni, faceva ballare il map-pamondo fra le mani come una cosa che avessefatto lui. E non soltanto di geografia parlavaex-professo. Eicordo una lezione poetica dastro-nomia, ad uso della signora, chegli fece una serasulla torre dellAntella, con eloquenza veramenteammirabile, e che fu ascoltata da tutti con granpiacere, nonostante le «u» intollerabili di Uranoe di Nettuno, che parevan fischi scappati di boc-ca, a uno sdentato. Dopo la qual lezione, essendocaduto il discorso sul trasporto della capit^alea Eoma, ancora eccitato dalla sna improAa
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