Il diario di un viandante (Dal Deserto al Mar Glaciale) . una piccola moschea. Pas-savan due donne avvolte nel loro sifseri nero. Dalle mura di un giardino sovrastavan su la via i ramidi un pesco in fiore. Fra il bianco vivissimo dei muri e ilcaldo azzurro del cielo, quei fiori acquistavano una graziasquisita. La primavera si affacciava sorridendo oltre i vie-tati confini, soffusa di rosa come la giovinezza. Mi sonoseduto su la scalinata della moschea, senza pensare, assortoin quellimprovvisa carezza di luce. Per molto tempo nonho udito se non la eco di qualche voce lontana, voce ve-lata di la


Il diario di un viandante (Dal Deserto al Mar Glaciale) . una piccola moschea. Pas-savan due donne avvolte nel loro sifseri nero. Dalle mura di un giardino sovrastavan su la via i ramidi un pesco in fiore. Fra il bianco vivissimo dei muri e ilcaldo azzurro del cielo, quei fiori acquistavano una graziasquisita. La primavera si affacciava sorridendo oltre i vie-tati confini, soffusa di rosa come la giovinezza. Mi sonoseduto su la scalinata della moschea, senza pensare, assortoin quellimprovvisa carezza di luce. Per molto tempo nonho udito se non la eco di qualche voce lontana, voce ve-lata di languore nella calda giornata ; per molto tempoho sostato in una soave tranquillità di pensiero e di spi-rito. Vedevo al mio fianco un minareto erigersi l)ianco edisadorno nel sereno, pareva un nido di colombe, un altonido su le case raccolte. Poi un brusio, un busso di zoc-coli si è avvicinato : la porta della moschea si è aperta allemie spalle. (^)ualcuno ha parlato sussurrando. A tre, a([uattro, a dieci sono sopraggiunti gli anziani e i


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