. L'Adamo : sacra rapresentatione. z^arfi e for:(a, e vanto : Ecco rhumido fpirto Afciugo già con lorma mia di foco. G 0 4r ATTO SECONDO 0 comf^ goio nel pajfar fra {juejli ArhofcM crejcenti DaHelenar col fiato i effondi, e fiori, B i dolci amareggiar purpurei frutti. Eccoci al varco , ecco la pianta amenoa Del gran dumeto eterno* Tu fagli, e La tinfeluiU Tra fpejfefrondi di s\ vaga felua* VattaglEcco al falirmaccingojEccomi gì a fall t a,E tra le fondi afcofa,Sii su 3 Signor, ratto tu pur deh cingiCori la fc^uammofa parte di ferpenteLarlor \ che fai f su che poggiando in altoScorgo homai y ch


. L'Adamo : sacra rapresentatione. z^arfi e for:(a, e vanto : Ecco rhumido fpirto Afciugo già con lorma mia di foco. G 0 4r ATTO SECONDO 0 comf^ goio nel pajfar fra {juejli ArhofcM crejcenti DaHelenar col fiato i effondi, e fiori, B i dolci amareggiar purpurei frutti. Eccoci al varco , ecco la pianta amenoa Del gran dumeto eterno* Tu fagli, e La tinfeluiU Tra fpejfefrondi di s\ vaga felua* VattaglEcco al falirmaccingojEccomi gì a fall t a,E tra le fondi afcofa,Sii su 3 Signor, ratto tu pur deh cingiCori la fc^uammofa parte di ferpenteLarlor \ che fai f su che poggiando in altoScorgo homai y che fletta Eua qui viene. Serpe, Ecco, charmato dira il tronco auolgo,Con le dipinte auelenate fjuame,Ecco chio fptro ver quep empia amoreBen chio nutra odio al core :Eccomi più che mai ve:^:(ofi, e vago,Ben che dogni ppflfer empio dragoVi velen, doride:^:^a ilfegno io fa ;Ecco la miro , ed ecco ,Qhe nelfilen:(io afcondoIl dir, come tra frondai corpo infondo. SCE DEL VA D A M O. SCENA TEaZA. Volali, Serpe, Spiriti, Sathàn. 4P ^f. En io douret d*aIto Signore ancella^ »ancella hajfa kumile^^^^^ Qon le ginocchia riuerenti a terrA Lodar di lui Vtmmenfo Amor fupernoDonna ?nè fatta hauendoDi (luant occhio di Sol vagheggia in iergopofcia al [tei le luci, el coreBua chiaro non vede,che fì creata per Teterne, e tante G z Me^ >t ATTO SECONDO t^erauiglie celefli f Tal, che ne l alma, o nei corporeo velo Doura fruir terreno , o Cielo eccelji, §lt4tnct Carhor Jron:^uta, Intrecciando le fue braccia ratnofe Ernula fitta a gareggiar col Cielo Brama foura il mio crine Sf legarmi vn ricco Qel di verdi fronde. Sio mi diporto poi, fa Imberbe, e i fiori, ty^iro quei, eh ad ognhor premendo vado Tiù vez^zofì mvflrarfi\ an-^igli acerbi Aprir fi , inghirlandando - . Il crine herbofo à mille prati intorno . Altri ve:ejjer ha/è al tuo piede, che noi aquile a


Size: 1796px × 1391px
Photo credit: © Reading Room 2020 / Alamy / Afripics
License: Licensed
Model Released: No

Keywords: ., bookcentury1600, bookdecade1610, booksubjectbible, bookyear1617