. Dell'imprese . nnaua. E1 vigor poi della vo-ce Imprefa lèrberaflì ancora in Imprefe tali, che per laudare, o per bia-iìmar chi che lìa lì compongono » pofcia che selprime in eife il concet»to di perfona, che colla vita, iludi, virtù, vizi, e coltami Cuoi, moilradhauer prefo con falda, ed oilinata mente a recar a fine quello, o quelbello, e nobile; ofozzo,e vile, penfamento dhuomo. Onde iouuiem-naì, chetaleflèndo già alcuno nella città nollra, da voi potato conofce-re. il qual come nel vìfo, e nel fianco ; coli nepanni, nelle parole, e negli arti fuoi, altro mai di fé non moilraua, chvn gonfi
. Dell'imprese . nnaua. E1 vigor poi della vo-ce Imprefa lèrberaflì ancora in Imprefe tali, che per laudare, o per bia-iìmar chi che lìa lì compongono » pofcia che selprime in eife il concet»to di perfona, che colla vita, iludi, virtù, vizi, e coltami Cuoi, moilradhauer prefo con falda, ed oilinata mente a recar a fine quello, o quelbello, e nobile; ofozzo,e vile, penfamento dhuomo. Onde iouuiem-naì, chetaleflèndo già alcuno nella città nollra, da voi potato conofce-re. il qual come nel vìfo, e nel fianco ; coli nepanni, nelle parole, e negli arti fuoi, altro mai di fé non moilraua, chvn gonfiamento, vnalreri-gia, e come dir lì (ìiole vno sbragiamento fmilìirato ; fenza dare in niuntempo verun cAdo di vero valorejvnIngegno capriccioletto pur de no-Uri gli tagliò a fuo dolio Imprefa coli fatta. Era vn Soffione di quelli,che sadoperano per fare fcoppiare lanno là di Cornouale dalle ma-*fchere collo lloppino accefo, e eoi Motto ; che diceua_>.TANTVM CREPITVS. BOL. DI SCIP. BARGAG. n. B O L. Hauete hauuto quafl a farmi crcpar di rìdere ; pèrifando»quanto bene fia flato a colui appiccato cotefto Soffione, di cui ( comemi credo)Voi ora volete intendere^. ATTO» Attendete alquantoa quella voce, Crepitus, poftanel fecondo luogo, fé non vi fa quafì fen-cirne gli feoppi . Nel medefimo modo fu dal medefimo Capricciocomporta vnImpref a per perfbna , che poneua tuttol filo hauere , epremeua tutto il fuofapere, in apparer5 al mondo acconcio tuttoquan-to, dotto, e faputo : tenendo vna maniera continua di vita grane, incontegno, apparifeente, e tutta piena dvnafuafòlopropia reputazio-ne ; ma non lafciandoper niun tempo mai veder, ne vdirnientaltrodefatti fuoi QuefrTmprefa sì: fu dun Platano co5 fìioi ben fronzutirami, e fpaziofi, fenza alcun frutto : potendoui fapere, come da Ver-gilio nella fiia Georgica, fi chiamino i Platani, iterili ; e da Plinio fidica di tal pianta y lei elfer già fiata trafportata in Italia per cagion fb«lamente della fua bell
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