. Storia dell'Italia antica. erati nella metropoli, ove la grandemoltitudine portò lanarchia, la pestilenza e la fame. Laparte che governava al cominciar della guerra fu abbat-tuta dagli Zelanti, i quali, armati di feroce audacia, ac-cusarono gli avversarli di tradire la patria, e ne fecero • Tacito, IV, 85, 85; Svetonio, Dom., 2; Giuseppe Flavio, Guerra Giudaica,VII, 1, 2. Vedi anche Silio Italico, III, 607-608. 2 Tacito, Hist., IV, 51, 52, 81, 82; Dione Cassio, LXVI, 8; Svetonio, Vespas.^7\ Giu-seppe Flavio, Guerra Giud.^ VII, 4, 3. Gap. III.] GERUSALEMME. 481 macello ; e ordinatisi a


. Storia dell'Italia antica. erati nella metropoli, ove la grandemoltitudine portò lanarchia, la pestilenza e la fame. Laparte che governava al cominciar della guerra fu abbat-tuta dagli Zelanti, i quali, armati di feroce audacia, ac-cusarono gli avversarli di tradire la patria, e ne fecero • Tacito, IV, 85, 85; Svetonio, Dom., 2; Giuseppe Flavio, Guerra Giudaica,VII, 1, 2. Vedi anche Silio Italico, III, 607-608. 2 Tacito, Hist., IV, 51, 52, 81, 82; Dione Cassio, LXVI, 8; Svetonio, Vespas.^7\ Giu-seppe Flavio, Guerra Giud.^ VII, 4, 3. Gap. III.] GERUSALEMME. 481 macello ; e ordinatisi alla difesa giurarono di non cedere,finche avessero mano da reggere un ferro. Anima e capidellimpresa furono Giovanni di Giscala e Simone, figliodi Giora, che combatterono da eroi fino agli estremi. La città, mirabilmente afforzata, era chiusa per ogniparte in circa quattro miglia di giro da mura di grossimacigni coronate di 164 torri, e fornite di parapetti. Nel-linterno larte aveva fortificato le colline, forti già per. Veduta di Gerusalemme presa dalla valle di Giosafat {Taylor) natura. Il Sion, o alta città, aveva torri, e bastioni, edera circondato di particolari mura, di fosse e ì le colline di Aera e del Moria dette Città Bassa ri-spetto alle alture di Sion, e la Città Nuova, comprese nelcomune recinto, stavano separate luna dallaltra dentromura distinte. Sul Moria elevavasi il tempio con due re-cinti, chiusi luno nellaltro, e in vicinanza sorgeva sunudo scogUo la mirabile fortezza Antonia fiancheggiata 482 ASSEDIO DI TITO. [Lib. VII. di torri: la quale per via di un ponte comunicava coltempio, e stava come legame delle altre difese. 1 palazzistessi solidissimi e muniti di torri potevano, al bisogno,aiutare le difese e le offese *. I difensori avevano 24 mila uomini disciplinati e ar-mati, a cui aggiungevasi una grandissima turba di popolocredente che ai Giudei fosse promesso limpero delmondo, e quindi pronto in ogni occorrenza a piombareda ogni parte


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