. Viaggio da Venetia al Santo Sepolcro, et al monte Sinai; col dissegno delle città, castelli, ville, chiese, monasterij, isole, porti, & fiumi, che sin là si ritrouano; et vna breue regola di quanto si dee osseruar nel detto viaggio, e quel che si paga da luoco à luoco, sì di dacij, come d'altre cose. & giiingemo in pòchi dia Trocheo città di Tripoli in Soria, & poi giungemmoal mar maggiore,& nauigammo lun«;0 tempo,tanto che ven-ne vn vento contrario , cC fio vento fi chiama Garbino., dellaqual fortuna haurei affai che dire ; ma in verità io voglio ab-breuiarla/e non che dabitauamo ài fommerg


. Viaggio da Venetia al Santo Sepolcro, et al monte Sinai; col dissegno delle città, castelli, ville, chiese, monasterij, isole, porti, & fiumi, che sin là si ritrouano; et vna breue regola di quanto si dee osseruar nel detto viaggio, e quel che si paga da luoco à luoco, sì di dacij, come d'altre cose. & giiingemo in pòchi dia Trocheo città di Tripoli in Soria, & poi giungemmoal mar maggiore,& nauigammo lun«;0 tempo,tanto che ven-ne vn vento contrario , cC fio vento fi chiama Garbino., dellaqual fortuna haurei affai che dire ; ma in verità io voglio ab-breuiarla/e non che dabitauamo ài fommergerfi in detto ma-rcjma come piacque à Dio il detto vento rellò, tanto che noinauigammo di lungo alla riua della marina^ però che noi per-demmo larbore da far vela, & giungemmo in pochi di ad vnaCittàjla qual fu già del Rè Faraone di Babilonia^ & qui teiieat^\ 1 il fuo thcforo,8c quiui corre vna fìumana,la quale c(cQ delParadifo;, & è chiamata Nifon^ branche palla per ìi paelidellEthiopia^e cinge lEgittOj& viene apprelìo del-la detta Città,e poi cala nel marCiSc è vn groffofiume, che porta ogni Nauiio^come Con-che, Spinazc:, Galere, Saettini, & al-tri legni, ui fono molte migliadalla Città di Tunifì inù-no al porto. I i Porta Porto di Tunifì.. ^^^£^:r^g^^^.kaSfe^:-: D^Ila città di Tunifi^dico cofì^che è ftara vna bella citaàj&è edificata fopra il Ietto del fiume chiamato Nilbn : maVna volta ci capitaronomolti vccelli feluaggi^& mangiauanoc^ mordeuano forteméte la gente di notte nel lecto^per modotale^che la mattina erano tutti enfiati:,^: mal trattati^fi che nofi conofceuanoISno dallaltro : Et per quello^, quella città (laqnal fu perii tépo pafilato molto bella)èabbandonataj& dil-habitata; & noi con le noilre Galee arriuammo nel porto,manoi non fi potemmo accollare alla Terra, perche il mare nonera ancora tornato in bonaccia della fortuna chaueuamo ha-untaCcome di fopra vho detto)Ma fra tan to vennero saccollarono à noia& ci mena


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