Memorie della RAccademia delle scienze dell'Istituto di Bologna, Classe di scienze fisiche . , il risultato previsto si è subito ottenuto, tanto che giudicoopportuno darne pronto riferimento. Come sia disposta 1 esperienza lo si vede nella flg. 5. Laria rarefatta è contenutain un tubo di vetro avente circa 22 mm. di diametro, munito di un elettrodofiliforme AB posto nel suo asse, e di un secondo elettrodo CD in forma di lastraapplicata alla parete del tubo. Lintero apparecchio è collocato secondo lasse dellasolita elettrocalamita, della quale vedonsi in RR le estremità affacciate dei due roc-c


Memorie della RAccademia delle scienze dell'Istituto di Bologna, Classe di scienze fisiche . , il risultato previsto si è subito ottenuto, tanto che giudicoopportuno darne pronto riferimento. Come sia disposta 1 esperienza lo si vede nella flg. 5. Laria rarefatta è contenutain un tubo di vetro avente circa 22 mm. di diametro, munito di un elettrodofiliforme AB posto nel suo asse, e di un secondo elettrodo CD in forma di lastraapplicata alla parete del tubo. Lintero apparecchio è collocato secondo lasse dellasolita elettrocalamita, della quale vedonsi in RR le estremità affacciate dei due roc-chetti. Lintervallo fra i poli è di 6 centimetri; ma siccome il tubo è più lungo, esso — 70 — penetra colle sue parli estreme nei nuclei dei rocchetti, come vedesi nella figura. Iraggi X sodo diretti come indica la freccia F. Una precauzione necessaria è quella di fasciare il tubo con foglie o lamine metal-liche non isolate onde sottrarre lelettrodo CD (che è quello che è messo in comuni-cazione colielettrometro, mentre 1altro è quello che viene stabilmente caricato) allin-. fluenza elettrostatica della corrente, che percorre i rocchetti quando interviene il campomagnetico. È noto qual sia leffetto prodotto dal campo magnetico diretto secondo lasse suiioni in moto fra i due elettrodi. Essi acquistano una componente di velocità direttaperpendicolarmente allasse, in virtù della quale, se il campo è abbastanza intenso unione (che non subisca collisioni) finisce col non potere più raggiungere lelettrodo versocui lo sospinge il campo elettrico. Ciò ha per naturale conseguenza una diminuzionedella corrente che attraversa il gas, come pure un aumento del potenziale di però si verificò soltanto allorché lintensità del campo era maggiore di uncerto valore, come ricavai da antecedenti ricerche sperimentali ; ed appunto per ciò eralogico prevedere che anche lintensità della corrente nellaria traversata dai raggi Xdivenisse maggiore adoperando debol


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