Orlando furioso . bel Zerbino,Teruccifor di rindbello è OrUndo e liberato. E in su FrontinoTolto ix IppilcA, è I{oiomonte dUndricardo OrUndo TuUdwoCombMc, e pò [da che fi offcfoDa la fua ,Ì!ìcomtnciò lhorrcndiTazziatchaltra non fumxi si jìupenda. IN QV-ESTO VENTESIMO TERZO CANTO, SI RICORDA quanto nel far male uaglia minima fverfona, poi che la uecchia Gabnna, é cagion di con-durre in tantoptricolodi mone sì ua!orofoCaualiero,come Zerbino. I N Rodomonte, chetenendolì ad una doma ildeHriero^chesi gli piaceua,&glibifogna-ua,& loleua p


Orlando furioso . bel Zerbino,Teruccifor di rindbello è OrUndo e liberato. E in su FrontinoTolto ix IppilcA, è I{oiomonte dUndricardo OrUndo TuUdwoCombMc, e pò [da che fi offcfoDa la fua ,Ì!ìcomtnciò lhorrcndiTazziatchaltra non fumxi si jìupenda. IN QV-ESTO VENTESIMO TERZO CANTO, SI RICORDA quanto nel far male uaglia minima fverfona, poi che la uecchia Gabnna, é cagion di con-durre in tantoptricolodi mone sì ua!orofoCaualiero,come Zerbino. I N Rodomonte, chetenendolì ad una doma ildeHriero^chesi gli piaceua,&glibifogna-ua,& loleua poi con lattacco delle parole dIppalca,fi comprende,qu3nto picciola occafioncbadi à farne mandaread eHc-tcoinollri uoleri, purchepoilìamo. IN Orlando,poi,che peralta gelofìa della Donna fui perde come affatto ,& diuien forfennato & furiofo, (t«ien tuttauia fcauendo di coiiofcere eoa lelperienzaliiiiìaita forzi delle paflioni amorofe . C^ìi,TO y ET^T E S I Til or E P^Z 7 V D 1 s rogn i,n^tonare . rade rOLTE,l76crt farftnza ilfuopremio fiu; Escpurfcnzd,:Jmcn non te neaccade Morte, ni danno, né ignominia ria. Chi noce altrui, tardi, ó per tempo cade jldebitoA,fcontar,chenon soblia. DiceilVroucrbio, C h e ìttrouarfìuanno eli huomim(^c[fo,ei monti fermi ftanno Or ucdi quel, chX Tinabello auieneTer effcrfi portato giunto in fomma a le douMepene^Douute, egiujìe a la fua ingiujii mente. ^ Dio, chele più ttolte non fofìicn^Fckrp^tircxtorto uno innocente^Suino !.t , e fducri ci^fcuM,Che a ogni fellonia urna digiuno.}Credette Vinabcl quc^a Donzella Gii dhauermorta, ecolxgi;. fepultd,TVj la penfaua maiueder : non chellaCU haueffe ì tor degli errar fucila ^é il ritrouarfi in mczo le cajìcllaDel padre, in alcunutilglirifulta,Quiui^Itaripa era tramonti fieriyteina al tenitorio di Tontieri. 4 Tcnea quellalta ripa iluecchio Conte^nfclmo, dichiufciquejto maluagio,che per fuggir la man di CkiaramontcDamici, e di focco


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