. Dialogo dell'imprese militari et amorose di Monsignor Giouio, vescouo di Nocera : et del S. Gabriel Symeoni fiorentino : con vn ragionamento di M. Lodouico Domenichi, nel medesimo soggetto : con la tauola . lij di due fingolari Capitani, g i quefto mi vengo ricordando dvna bellifimagentildonna amata da Odetto di Fois , Lotrech , laquale gli diceua motteggiandoyCu egli era ben nobile e valente,ma chera troppo forse effendo egli corteg-giato ogni mattina danohiltfimi e ricchi fimi Si-gnori feudatari dello fato,non leuando la berretta,a pena degn


. Dialogo dell'imprese militari et amorose di Monsignor Giouio, vescouo di Nocera : et del S. Gabriel Symeoni fiorentino : con vn ragionamento di M. Lodouico Domenichi, nel medesimo soggetto : con la tauola . lij di due fingolari Capitani, g i quefto mi vengo ricordando dvna bellifimagentildonna amata da Odetto di Fois , Lotrech , laquale gli diceua motteggiandoyCu egli era ben nobile e valente,ma chera troppo forse effendo egli corteg-giato ogni mattina danohiltfimi e ricchi fimi Si-gnori feudatari dello fato,non leuando la berretta,a pena degnaua di guardargli in vifonl che faceuafcandaliz>are & ammutinare tutta la nobiltà di(JMilanOylaqual co fa fu cagione ych e pigli afe partitodi portare vnimprefa al propofto in cambio dellavacca rojfa cofonaglij , come antica infegna delU H 2 ^x6 IB I MP RBSB cajà di FoisJl che fu njn largo camme dJvnaform-cecche ardeua con <vn gran fuoco dentro,e fer le hoc*che <vfciuaftiora molta nebbia di fumo con vn mot-tocche dUeua : p o v e g R a n f v o e o, li^c R A N F V M o. Volendo inferire e rtfj)ondere al-la damayche douìgrm nobiltà e gran valor a ani-fno,qmm mchoranafcegran fumo difuperhU. Onc^ì neceffario^che i grandi fi guardino di farcofa,che pojfa effertaffata dalle brigateycome fu quel-la del SignorTheodoro Triuulcio, il quale hauendolungamente militato coFrancefi e con gli ^^rago-nejì nel Regno di NafoU, era filmato prudente eri-feruato Capitano yfiu per parlar poco nexonftglij, chefeuomhatter molto nelle fattioniy il quale portan-do per t>i cm:. Giono uf do fer imprefa cinque Jpighe di granofen^ più, efinza motto alcuno,ejfendo tenuto poco liberale verfole fucgenti darme neWhoJpUal cortejiay e nel trat-tamento delle paghey venne talmente infaHìdioaSignori Vinitianiydt quali egli era Generaleschepe-farono di volerlo cambiare al Signor C^^Tarc t^dCn^tonio Colonna : e diede ancho de (fere burle-uolmente calunniato da M. Andrea Gritti Prouedi-^Tore


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