. Iconologia di Cesare Ripa ... Divisa in tre libri, ne i quali si esprimono varie imagini di virtù, vitij, affetti, passioni humane, arti, discipline, humori, elementi, corpi celesti, prouincie d'Italia, fiumi, & altre materie infinite vtili ad ogni stato di persone . he dà à ciafeuno quanto la Rondine nel nido,come fopra li Egit-tij intendeuano vnhuomo quando a fuoi iì-gliuoli vgualmente diftribuifee Pheredità. Eparimente vn Principe, quando nel vitto, ve-ftito, e commodi proprij non voglia fuperare,ma vguagliarfià quei de fuoi Cittadini. Aguifa della Rondine , che mai non raddopp a


. Iconologia di Cesare Ripa ... Divisa in tre libri, ne i quali si esprimono varie imagini di virtù, vitij, affetti, passioni humane, arti, discipline, humori, elementi, corpi celesti, prouincie d'Italia, fiumi, & altre materie infinite vtili ad ogni stato di persone . he dà à ciafeuno quanto la Rondine nel nido,come fopra li Egit-tij intendeuano vnhuomo quando a fuoi iì-gliuoli vgualmente diftribuifee Pheredità. Eparimente vn Principe, quando nel vitto, ve-ftito, e commodi proprij non voglia fuperare,ma vguagliarfià quei de fuoi Cittadini. Aguifa della Rondine , che mai non raddopp ail cibo à chilo habbia vna volta dato , mivgualmente pafcc,e nuttifee con vgualità i fuoi rondinini. Di quefta vgualità talmente ne fu ftudiofoAdriano Imperadorc, che nel fuo famigliarvitto volfe oiTeruar quel coftume dHomero,che a niuno mancafle il medefimo cibo ordi-nando ben fpeflb, che alla fua raenfa fufleropofti cibi communi, e proprij di pouerc perfo-ne per leuar ogni occafione à quei, che fecomangiauanodi fuperbia, ò daltro fimile, chedalla delicatezza delle viuande naueiTero po-tuto arguire regnare in lui. Che fapeua moltobene, che per conciliarfi gì animi de Popoliniente più giouaua al Principe,chc col decoro e Mae- Libro Terzo. 667. € Maeftà dello Scettro vnire, e far moftra contutti di fimil vgualità. Sendo la potenza di Tuanatura odiofa, che moderata come (oprafi faamabile, e qucfto Falea Cartagi-nefe grandiflìmo amatore dell vgualità ordì.nò, che nella Città le facultà, e le poffeffionitufferò vguali a ciafcuno de* Cittadini, per le-uar T inuidia,& odio fra di loro come riferifceAriftotiLe nel 2. della Politica al cap. 5. ben-ché nel fine non Papproui interamente , noncomportando i più pregiati, e nobili, di corre-re la medefima fortuna con i vili, e plebei, danafeere perciò ben fpeffo riffe, e brighe fra lo--To? Ma fé fi confiderà rettamente cue fi cercadvgualità per fommo bene de Ila Città,ò Re-jpublica ne fegue


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