. Storia dell'Italia antica. Porta ed elevazione interna delle mura del CT^tro Pretorio(Cnnina. Edif^ II, tav. 17, n. 7 e s). mente lo chiamava compagno di sue fatiche, potè tuttociò che volle. Lo corteggiavano consoli, senatori, pro-consoli, e ogni ambizioso di onori: tutti ricorrevano alui per grazie ed uffici: in sua casa si apparecchiavanole cose da trattare in senato. A lui poste statue neiteatri e nel Fòro: le sue imagini venerate tra le insegnedelle legioni ^ Quindi inalzò lanimo ad audaci speranze: e come pergiungere alla suprema potenza gli facevano ostacolo igiovani, di cui fioriva l


. Storia dell'Italia antica. Porta ed elevazione interna delle mura del CT^tro Pretorio(Cnnina. Edif^ II, tav. 17, n. 7 e s). mente lo chiamava compagno di sue fatiche, potè tuttociò che volle. Lo corteggiavano consoli, senatori, pro-consoli, e ogni ambizioso di onori: tutti ricorrevano alui per grazie ed uffici: in sua casa si apparecchiavanole cose da trattare in senato. A lui poste statue neiteatri e nel Fòro: le sue imagini venerate tra le insegnedelle legioni ^ Quindi inalzò lanimo ad audaci speranze: e come pergiungere alla suprema potenza gli facevano ostacolo igiovani, di cui fioriva la casa imperiale, rivolse ognistudio a torgh di mezzo. E cominciò da Druso, figliuolodi Tiberio, che già associato alla potestà tribunizia aveva 1 Ta:I-o, . in, 7:, IV. 2; S-neca, Marc, -i ] Lione Cassio, LVII, Gap. II. DRUSO FIGLIO DI TIBERIO. ?285 le prime speranze ^ Era giovane di tristi costumi e di-stinti crudeli, dato al soverchio bere, spesso e1)lito;amante delle stragi del Circo così che le


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