. Dal mio Verziere : Saggi critici . da te, carezza lunga su 1 magicosonno de lacque. Di biondi parvolifioriscono a te le contrade,e da le pendenti rupi il fieno falcian cantando le fiere verginiattorte in nere bende la fulvidacbioma ; sfavillan di lampicernii rapidi gli occhi: mentre il carrettiere per le precipiti vie tre cavalli i:egge ad un carico di pino da lungi odorante Ma poi sul finire gli sfugge di nuo\o uno de suoigridi titanici : un grido di Prometeo : Io vo rapirti, Cadore, 1 animadi Pietro Calvi; per la penisolaio voglio su 1 ali del cantoaralda mandarla. Per ora è questa — dice
. Dal mio Verziere : Saggi critici . da te, carezza lunga su 1 magicosonno de lacque. Di biondi parvolifioriscono a te le contrade,e da le pendenti rupi il fieno falcian cantando le fiere verginiattorte in nere bende la fulvidacbioma ; sfavillan di lampicernii rapidi gli occhi: mentre il carrettiere per le precipiti vie tre cavalli i:egge ad un carico di pino da lungi odorante Ma poi sul finire gli sfugge di nuo\o uno de suoigridi titanici : un grido di Prometeo : Io vo rapirti, Cadore, 1 animadi Pietro Calvi; per la penisolaio voglio su 1 ali del cantoaralda mandarla. Per ora è questa — dice il poeta — non quella delYecellio che richiede V Italia. Quando V Italia saràtutta forte, tutta vittoriosa anche nello spirito dei suoifigliuoli, allora chiederemo a Tiziano che ne dipinga iltrionfo nel più bello e nel più memorabile dei suoi mo-numenti: nel Campidoglio. Spirito eroico e gentile evocato da un sommo, fache non sia remoto quel tempo ! fa che i giovani d I-talia non ti sentano vanamente passare ! il conte zio^^. invito è cortese, la questione attraentee tentatrice ; ma, consapevole della miapochezza, scendo in lizza timidamente,nascondendomi il più che è possibile al-lombra di quel gran nome, che i vecchiadorano e che tutti i giovani — manzoniani o no —dovrebbero inchinare reverenti. Intanto rileggendo at-tentamente quel bellissimo capitolo decimonono deiPromessi Sposi, in cui le qualità più simpatiche del-l autore rifulgono di viva luce, si è tratti subito adammirare la magistrale sapienza del Manzoni nel dia-,logo, tanto per la fine ed ingegnosa condotta alla con-clusione, come per la naturalezza inimitabile. Quelleesitazioni, quelle frasi lasciate a mezzo, e non sola-mente in bocca a,l Conte Zio, per cui sono una carat-teristica, ma pur anche in bocca del padre provincia-le, è arte finissima per indurre il lettore a credersiveramente spettatore invisibile dei due interlocutori,che parlano con le esitazioni vere di chi cerca la pa-rola esatta
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