. Storia dell'Italia antica. e conclusero che il tempio dovè essereretto da Vespasiano probabilmente come attestato dellasua gratitudine a Brescia per gli aiuti che ne ebbe nelgiorno in cui dalla battaglia di Bedriaco fu a lui assicu-rato lImpero; e che come ricordo di tale vittoria fu dalui donata ai Bresciani la Dea sosjjìro dei forti e premiodei prodi, figurata nella grande statua di bronzo, chedura perenne ornamento della città nobilissima madrein ogni tempo di uomini forti, di eletti ingegni e di grandie liberi animi (). () Lepigrafe restaurata si legge così: imp. caesar. vespasianus augu


. Storia dell'Italia antica. e conclusero che il tempio dovè essereretto da Vespasiano probabilmente come attestato dellasua gratitudine a Brescia per gli aiuti che ne ebbe nelgiorno in cui dalla battaglia di Bedriaco fu a lui assicu-rato lImpero; e che come ricordo di tale vittoria fu dalui donata ai Bresciani la Dea sosjjìro dei forti e premiodei prodi, figurata nella grande statua di bronzo, chedura perenne ornamento della città nobilissima madrein ogni tempo di uomini forti, di eletti ingegni e di grandie liberi animi (). () Lepigrafe restaurata si legge così: imp. caesar. vespasianus augu-STUS PONT, [ifex) MAX. (imus) TR. [ibunitio) POTEST. (ate) mi. imp. x. coss. {ConSUl) UH. CENSOR. (*) Nel Museo bresciano illusi,-ato (Brescia 1838), ricco di splendideincisioni e di dotte ricerche vedi Vantini, Dellantico edificio nel qualeè posto il Museo, pag. 17-30; e Labus, Osservazioni storiche intorno 1 Vantini, in Mus. bresciano illustrato, pag — Storia dellItalia antica — IV. 63 501; LiB. Vittcria di Brescia {Museo bresciano illustralo, tav. 10). CAI. III.] VESPASIANO RIFORMATORE DEI COSTUMI. 503 Esercitando la censura con Tito attese anche a rifor-mare i costumi, e a frenare il lusso smodato delle mensee dei vestimenti. La corruzione era al colmo, e peggiorimostravansi i più potenti alla corte. Turpemente viziosoMuciano; depravati i figliuoli del principe, ed egli stesso,perduta la moglie Flavia Domitilla, teneva molte concu-bine in palazzo, e a tavola cogli amici si lasciava andarea sozzi parlari *. Pure, a confronto degli altri, potevapassare per uomo di costumi temperati, ed è lodato dinon abbandonarsi ad eccessi, di ritenere la semplicitàantica, e di aborrire gli uomini molli ^. Egli rinnovò ildecreto di Claudio, che faceva schiave le donne prosti-tuentisi a servi, e perseguitò gli usurai, che coi prestitida restituirsi dopo la morte del padre, nutrivano le dis-solutezze dei giovani. Vietò le vendite di cibi delicatinelle taverne;


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