. Dialogo pio et specvlativo, con diuerse sentenze latine & volgari. fattoftampare^vnawrgineVePtaki nonfa- S 2 14« DIALOGO PIO rebhefmmdipropojltoa credere che ancho ha-^uejfe procurato chenellafuaCittaypermaggto-re ornamento di quella^fojfejkito edijicato U Te-piodella Dea FeFtayche Nerone ^ Ve^aftanodoppo luifiguromo informa toda a quejto D r p I s i Romanipercerto molto di-ligentinelconflderareilfineditutte le loro atio-ni. Jono molti aUtriycheprimafannocheipenJinole cofe^ ne fattechei Ihannoficurano manco dipenfarui, nfer-handofine ipericoli ^ dannimt
. Dialogo pio et specvlativo, con diuerse sentenze latine & volgari. fattoftampare^vnawrgineVePtaki nonfa- S 2 14« DIALOGO PIO rebhefmmdipropojltoa credere che ancho ha-^uejfe procurato chenellafuaCittaypermaggto-re ornamento di quella^fojfejkito edijicato U Te-piodella Dea FeFtayche Nerone ^ Ve^aftanodoppo luifiguromo informa toda a quejto D r p I s i Romanipercerto molto di-ligentinelconflderareilfineditutte le loro atio-ni. Jono molti aUtriycheprimafannocheipenJinole cofe^ ne fattechei Ihannoficurano manco dipenfarui, nfer-handofine ipericoli ^ dannimteruenuti a con^folarfe (^ fcufarfe con quella brutmparola, pro-priaperognidapocoyche dice^ Non putaram,ma vuoi tu che io cominci il propojlo dijcorfo? DIP ETSPECVLATIVO. 141 DI p I s aFpetto ne defidero R A N. JSfon e cofa alcuna piu diletteuole a vngentilei(^generoJbintellettOineptu degna d^ngrandtftmo Principe quanto la cognitione (^ri-nouamento degli edifitij (^ memorie antiche^fSmafiime in quei luoghi) che fono proprij) 0 douepiufogliono leperjbnefieqtientare/lcomefegno edanimo *vile ^ di rnonpotendoefferechedallarinouationedelle co-fijfiente prima edifica
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