. Delle imprese trattato . ànx,, difcite patres7<[e nubat fatuo filia ve/ira benché conuiene lImprefa ad honefte donne, che cofi cru-delmente da empi mariti fono fenza giufta cagione vccife,purchi farà che dallogetto della Scure fola, pofla andar inuefti-gando rhiftoria, fapendo che può fìgnitìcar la dignità Ponti-ficia de gli antichi, come nella Medaglia di Giulio Cefare ;che la fceleragine che non riceue emendatione , fi deue reci-dere, come fignificauane Fafci Confolari; & vn feuerifsimocatti goapprefibi Romani, e i Greci ? Che pofsiamopoi ridur-re lHiftoria ad ogni buona moralità


. Delle imprese trattato . ànx,, difcite patres7<[e nubat fatuo filia ve/ira benché conuiene lImprefa ad honefte donne, che cofi cru-delmente da empi mariti fono fenza giufta cagione vccife,purchi farà che dallogetto della Scure fola, pofla andar inuefti-gando rhiftoria, fapendo che può fìgnitìcar la dignità Ponti-ficia de gli antichi, come nella Medaglia di Giulio Cefare ;che la fceleragine che non riceue emendatione , fi deue reci-dere, come fignificauane Fafci Confolari; & vn feuerifsimocatti goapprefibi Romani, e i Greci ? Che pofsiamopoi ridur-re lHiftoria ad ogni buona moralità, non èdubioeflendellafpecchio della vita. Con quefta moralità volfe conformarci nell- L I R B O PRIMO. ce neirTmprefafiui Don Gionanni Borgia, Iiora maggior Mag- DonGiouàgiordomo dellImperatrice , tanto a me lodato da Domenico !1i Torres Secretano del Contedi Miranda hora Viceré in Domenicoquefto Rcgno,oue figurò queftìm;;gine,in difprcggio di Alcf- l impari per cui lì fandro Magno, volendo tacciar la Superbia di quel Principe ,e dir che fé la Terra è cofi picciola chè aflbmigliata ad vn pu-to, a che propofito in quella fi hi da trattar di grandezza? có-uenientifsimaa quei che conloccafione di terrena nobiltà,di tante (tirature sinueftono , che {limando lor foli fan pococonto di Dio, e de gli huomini. E poi chò di queflo Signorefatta mentione, rapprefentarò laltra da lui fatta , che mora-lifsima, ancor che non tolta da Hiftoria, fu fatta a Principeche gouerna, o a Giudice del fuo Re miniftro, a i quali è ne-ceffario in tutta la vita con ogni prudenza portarli, potendo > . .vn folo difetto, & vna fola attione non degna di loro,porli nel- c ? 4J*la bocca de gli huomini in vituperio, poi che fé i Magiftrati codi alcunfono Giudici, fappiano che da vii plebe fono giudicati, onde Principe,eli Atenefi al lor Simonide infultauano che parlando qxidaua; , In£iurie •t i t«- l j V .... _~ _ _ t r> detceamol i Lacedemoni


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